Cronaca

Salina di Pomponesco, esche
sospette, denuncia ai Carabinieri

In attesa comunque di capire di che si tratti, se realmente esche avvelenate (forse per le nutrie, comunque illegali) o forse no, è utile prestare attenzione se si frequenta la zona

Lo ha visto, mentre si chinava a terra a mettere quel che aveva con se. Forse esche, ma saranno i carabinieri di Viadana a far luce sul caso. La vicenda è successa a Salina di Pomponesco due sere fa verso le 18. Protagonista un residente, in giro con il proprio cane e uno sconosciuto a bordo di una moto. L’area è quella di via Nocedella, sulla riva che costeggia il Canale Diversivo Viadanese.

Da lontano il residente a passeggio con il cane ha visto un uomo arrivare in moto, depositare qualcosa a terra e poi andarsene rapidamente guardandosi in giro. In un primo momento non ci ha fatto particolarmente caso ma avvicinatosi alla zona dove il motociclista aveva lasciato quello che si portava dietro si è accorto di materiale quantomeno sospetto. Ha avvertito la moglie di quelle che avrebbero potuto sembrare a tutti gli effetti esche perché un paio di anni fa la coppia aveva perso un altro cane.

Ieri mattina è poi stata la moglie a recarsi sul luogo, eliminare quegli elementi sospetti non prima di averli fotografati e di averne tenuto qualcuno per una possibile denuncia ai danni d’ignoto. Dopo una prima puntata nella stazione di Viadana, dovrà recarsi ancora questa mattina per sporgere denuncia.

“Volevo avvertire di stare comunque attenti se portate lì i vostri cani – ci ha spiegato per telefono – perché non so se ce ne sono altre. So il dolore che si prova quando perdi un cane senza poter far nulla. Domani mattina (questa mattina per chi legge, ndr) tornerò a Viadana e porterò con me quelli che sembrano bocconi, nell’eventualità che i carabinieri vogliano far analizzare di che si tratta. Sono intenzionata ad andare avanti con la denuncia”.

In attesa comunque di capire di che si tratti, se realmente esche avvelenate (forse per le nutrie, comunque illegali) o forse no, è utile prestare attenzione se si frequenta la zona. Non sarebbe peraltro il primo caso di chi cerca di risolvere i problemi in maniera non proprio legale. Qualche anno fa, nell’area di San Giovanni in Croce, le guardie ci avevano segnalato il recupero di granturco avvelenato messo da qualche fenomeno per eliminare la presenza dei piccioni. Una pratica illegale e pericolosa, non solo per gli animali da affezione, ma pure per le speci autoctone.

N.C.

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