Cronaca

Risorgimento Italiano, anche
Viadana entra nel Museo Diffuso

La manifestazione di interesse e candidatura avanzata da Viadana a inizio estate è stata approvata all’unanimità dall’Assemblea del MuDri lo scorso 22 luglio, e giovedì sera è arrivata anche la deliberazione da parte della giunta comunale guidata dal sindaco Nicola Cavatorta. GUARDA IL SERVIZIO TG DI CREMONA 1

Il Comune di Viadana aderisce al MudRi, il Museo Diffuso del Risorgimento che vede quale Ente promotore la Provincia di Mantova e che coinvolgerà numerosi territori lombardi, veneti e della provincia autonoma di Trento.

La manifestazione di interesse e candidatura avanzata da Viadana a inizio estate è stata approvata all’unanimità dall’Assemblea del MuDri lo scorso 22 luglio, e giovedì sera è arrivata anche la deliberazione da parte della giunta comunale guidata dal sindaco Nicola Cavatorta, che in prima persona si è speso affinché Viadana potesse fare parte del Museo Diffuso.

Se è vero che la cittadina in riva al Po non è stata teatro di battaglie, d’altro canto ha comunque avuto e ha tuttora, grazie alle testimonianze conservate presso i suoi poli culturali, un ruolo importante nella storia del Risorgimento. Il territorio comunale di Viadana ha dato i natali a circa 130 volontari impegnati nelle tre campagne militari del Risorgimento (dal 1848 al 1870). Delle loro storie si sono interessati in particolare due studiosi locali, gli storici Alessandro Bosoni e Marino Morselli. Nell’archivio storico del MuVi, nella biblioteca e nel museo sono infatti conservate numerose testimonianze inerenti il periodo risorgimentale, e in particolare documenti che riguardano l’avvocato Cesare Aroldi e la sua pubblicazione “L’ultimo dei vecchi garibaldini – Note e ricordi 1862-1872”.

Inoltre, nell’autunno 1843 a Viadana alloggiarono – come ospiti degli ebrei Leone e Simone Cologna – il maresciallo Radetsky e l’Arciduca di Modena Federico Carlo in occasione di esercitazioni militari con sperimentazione di un ponte “alla Birago” tra Brescello e Viadana per il passaggio di truppe, animali e carriaggi. Il territorio viadanese fu zona di transito per grandi manovre militari a partire dal 1859, dall’entrata festosa riservata al Battaglione degli Universitari Toscani diretti a Curtatone e Montanara, e nel 1866 di quattro divisioni del II Corpo d’Armata del generale Cucchiari dirette sul fronte del Mincio.

All’interno del MuDri Viadana è inserito nell’area definita “Po Mantovano” insieme ai Comuni di Bagnolo San Vito, Borgo Virgilio, Castel d’Ario, Roncoferraro, Sermide e Felonica e Villimpenta. Il protocollo d’intesa al quale Viadana ha aderito impegna il Comune a definire e finalizzare azioni condivise per la costituzione del Museo Diffuso del Risorgimento e alla partecipazione alla progettualità espressa dal MudRi.

“Ringrazio gli studiosi Bosoni e Morselli – commenta il sindaco Nicola Cavatorta – per la proposta di adesione, che abbiamo colto, e per averci messo a conoscenza dell’importante patrimonio storico di cui disponiamo presso il MuVi”.

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