Cibus, chiusura di successo:
alcune curiosità dalla rassegna
Commercianti e consumatori che hanno avuto modo di conoscere molte produzioni inedite e originali, a cominciare dai tantissimi birrifici. E non solo.
Cibus, la grande manifestazione parmense, si è chiusa venerdì 3 settembre con il consueto assalto agli stand per accaparrarsi le tonnellate di prodotti regalate dagli espositori. Centinaia di confezioni di pasta, passata di pomodori, zucchero, vasetti di confetture, creme, caffè, biscotti e tantissime bottiglie di olio da cucina nelle varie tipologie di aromi.
Una consuetudine, quella del “fuori tutto”, che molte aziende praticano l’ultimo giorno di Fiera per diversi motivi. Uno di questi evidentemente per alleggerire il volume e il peso della merce presentata durante l’esposizione e da riportare alla propria sede, spesso lontana centinaia di chilometri da Parma, se non addirittura oltreoceano.
Tra i soggetti principalmente beneficiari di tale mastodontica donazione i rappresentanti del Banco Alimentare, che poi distribuiscono i prodotti alle varie Caritas del territorio e ad altri Enti di aiuto ai poveri e disagiati. Gli addetti al ritiro si distinguevano per la maglietta gialla e la scritta sul dorso, districandosi nei vari padiglioni utilizzando transpallet o caricando tutto sulle braccia. Oltre a loro anche semplici cittadini, a cui non pareva vero di poter riempire la dispensa di casa in modo completamente gratuito, a parte la fatica di trascinarsi borse e borsine sino al lontano parcheggio esterno della Fiera.
La manifestazione, a parte questa finale curiosità folcloristica, ha avuto un notevole risalto sia per l’allestimento degli stand, alcuni veramente spettacolari ed eleganti, sia per gli importanti contatti stabilitisi tra espositori e clienti. Commercianti e consumatori che hanno avuto modo di conoscere molte produzioni inedite e originali, a cominciare dai tantissimi birrifici, alcuni dei quali hanno presentato Beatrice e Caronte, due tipi di birre dedicate ai 700 anni dalla morte di Dante Alighieri. E poi formaggi zero grassi, il primo formaggio al mondo che aiuta a tenere a bada il colesterolo, continuando con il formaggio ottagonale, un pecorino dal Caseificio storico di Amatrice sopravvissuto al tragico terremoto.
E ancora i cetriolini al miele, la zucca in agrodolce in olio d’oliva, gli arancini con burro e acciughe contenente all’interno una crema di frutto della passione e ancora il panpiumino, il primo pane pensato per i più piccoli con fette morbide senza crosta e di dimensioni ridotte per essere consumato facilmente. Concludendo con una assoluta novità per l’Italia presentata da un’azienda spagnola: il latte, il caffè, il cappuccino, ma anche il vin brulè che si scaldano in soli tre minuti semplicemente agitando la lattina tra le mani.
Ros Pis