Cronaca

Parma, si è spento Flavio Campagna,
suo il Kerouac viadanese di Bortolino

Si è spento nei giorni scorsi al maggiore di Parma dove era ricoverato da un mese in seguito al contagio col Covid Flavio Kampah Campagna. Aveva 59 anni. Parmense, negli anni 90 fu uno dei pionieri della motion graphics televisiva

“Il virus maledetto ci ha portato via Flavio Kampah Campagna, uomo, padre, artista, genio. Quanti progetti di cui abbiamo parlato, forse troppi per farli tutti, ma tu eri così, Flavio: esuberante come sempre, un vulcano di idee e di vita. Ricordo con piacere, e ora con tenerezza, i nostri brindisi, i tuoi quadri bellissimi, alcuni sono doni preziosi di cui vado orgoglioso e fiero, la tua arte, il tuo essere così energico e anticipatore dei tempi. “Non c’è la vita, non c’è la morte”, hai detto a tutti noi, ai tuoi familiari, alla nostra comunità, forse per tranquillizzarci, forse per non scoraggiarci, sicuramente per dirci di andare avanti e di continuare a camminare. E noi faremo così, seguiremo il tuo esempio e continueremo a camminare avanti, a lottare, a vivere e a credere sempre che le persone che ci lasciano siano in un qualche modo vicine a noi, proprio perché come dici tu “Non c’è la vita, non c’è la morte”. Ci mancherai davvero, Flavio. Di te ci mancherà tutto. Ti voglio ricordare così, col tuo sorriso e la voglia di vivere. Ti voglio ricordare sorridente. Da parte di tutta la comunità parmigiana, un tenero abbraccio alla figlia, alla madre, al fratello e a tutta la famiglia. Ciao grande artista”. Questo il ricordo del sindaco di Parma Pizzarotti sulla sua pagina social.

Si è spento nei giorni scorsi al maggiore di Parma dove era ricoverato da un mese in seguito al contagio col Covid Flavio Kampah Campagna. Aveva 59 anni. Parmense, negli anni 90 fu uno dei pionieri della motion graphics televisiva. Vulcanico, poco incline alle mediazioni, eclettico era stato anche ottimo fotografo, videomaker, pittore e regista, ed aveva collaborato anche con Ridley Scott e con gli U2. Sempre curioso e al passo – se non avanti – coi tempi, anche nell’ultimo mese della sua vita aveva aggiornato, con l’aiuto del fratello Gino, sulle sue condizioni di salute. Suo il Kerouac su una delle pareti di Bortolino a Viadana.

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