Cronaca

Padre Bongiovanni, in Sierra
Leone torna lo spettro dell'ebola

Nell’ultima lettera padre Vittorio informa che ai confini con la Guinea le autorità hanno nuovamente sospeso le celebrazioni delle Messe cattoliche ed anche dei riti musulmani e anglicani in quanto è tornata ad imperversare il virus Ebola

Padre Vittorio Bongiovanni nonostante le 80 primavere raggiunte non cede alla volontà di continuare l’impegno missionario in Sierra Leone. La Diocesi africana che sovraintende il territorio gli ha solo cambiato l’incarico nominandolo collaboratore e responsabile della catechesi per tutta la Missione. Un ruolo che non ha sicuramente tolto la passione e la costanza che contraddistinguono l’inesauribile religioso originario di Spineda.

Nelle frequenti comunicazioni al fratello Giuliano Bongiovanni che vive a Bozzolo raccoglie periodicamente i fatti principali che accadono nel suo territorio portando a conoscenza dei famigliari e della comunità mantovana cremonese soddisfazioni, gioie ed inquietudini.

Nell’ultima lettera padre Vittorio informa che ai confini con la Guinea le autorità hanno nuovamente sospeso le celebrazioni delle Messe cattoliche ed anche dei riti musulmani e anglicani in quanto è tornata ad imperversare il virus Ebola. Per contenere i contagi sono stati chiusi tutti i mercati ed altri eventi di massa come appunto gli incontri religiosi.

Ma il missionario italiano accantona questo aspetto negativo raccontando subito dopo della gioia immensa provata al momento della consegna dei regali di Santa Lucia raccolti dalla popolazione casalasca e giunti a destinazione dopo 8 mesi di navigazione. ”Mio fratello ha persino pianto di gioia – racconta il fratello Giuliano – aprendo tutti quegli scatoloni pieni non solo di giocattoli ma di materiale didattico come pennarelli e altri articoli scolastici che la gente dei nostri paesi nel dicembre scorso ha donato con la consueta generosità”.

Tra i donatori gli Istituti scolastici come la Scuola Media Diotti di Casalmaggiore e tanti tanti privati. Accolto con grande soddisfazione poi il gesto di un bambino mantovano che ha donato ben otto risme di carta per le fotocopie immaginando come siano introvabili e costose in quella zona africana. ”Purtroppo si sono verificati anche episodi spiacevoli – riferisce il fratello Giuliano – come il furto delle calze che Padre Vittorio aveva steso al sole ad asciugare. Mentre la popolazione locale può camminare a piedi nudi perché abituata a farlo, gli stranieri debbono proteggere l’epidermide dei piedi dai numerosi germi che infestano la terra provocando fastidiosissimo senso di prurito oltre a contagi e pericolose infezioni. Per questo è importante indossare sempre le calze nonostante il caldo. Per fortuna ancora la generosità italiana, in questo caso da parte di Luigi Redini imprenditore calzaturiero, ha contribuito con una grande donazione ad alleviare la perdita per il furto subito”.

Il congiunto di Padre Vittorio riferisce poi che dopo i tre anni trascorsi adesso sarebbe il momento del rientro in Italia dell’altro Missionario saveriano della nostra zona Padre Luigi Brioni originario di Villanova. Le norme anticovid e il rischio di isolamento e quarantena hanno purtroppo rimandato tale decisione.

Ros Pis

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