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Fausto, commozione e sogni: così
Desalu ha bagnato d'oro Casalmaggiore

Gli occhi lucidi di Desalu, in almeno un paio di passaggi, hanno detto tanto anzi tutto, sui picchi emotivi raggiunti dalla festa. GUARDA LA FOTOGALLERY

Un’altra notte magica: una di quelle di cui si sentiva il bisogno. Un momento di comunità, di festa, di unità: perché come lo sport niente altro mai. Sia esso canottaggio, calcio, pallavolo, pallacanestro o, nel caso di mercoledì a Casalmaggiore, la regina degli sport, l’atletica leggera.

Piazza Garibaldi ha abbracciato il suo eroe, Fausto Desalu, in una serata durata un’ora e tre quarti che però ha riempito buona parte del “listone” con gli accorsi rimasti sul posto per l’intera celebrazione: c’era voglia di ritrovarsi e c’era voglia di dire “grazie” a Fausto, un ragazzo di questa terra, nato a Casalmaggiore, cresciuto a Breda Cisoni (frazione di Sabbioneta) e poi tornato proprio nel comune casalese per spiccare il volo all’Atletica Interflumina.

Gli occhi lucidi di Desalu, in almeno un paio di passaggi, hanno detto tanto, anzi tutto, sui picchi emotivi raggiunti dalla festa. Partita con la sfilata in piazza Garibaldi dei ragazzi del Torrione, il gruppo storico che – tra sbandieratori, trombe e tamburi – ha regalato scenografie e atmosfera. Subito dopo le società sportive con sede a Casalmaggiore, con vessilli e stendardi, per ricordare – citando il sindaco Filippo Bongiovanni – “che un oro olimpico si costruisce comunque e sempre partendo dalla base, dal movimento giovanile, e qui a Casalmaggiore siamo fortunati ad avere così tante opportunità”.

Sul palco anche Igor Piazza, consigliere con delega allo Sport, che ha mostrato tutto l’orgoglio per il terzo oro in 33 anni in una cittadina di appena 15mila abitanti: se non è un record poco ci manca, mentre il sindaco ha ripreso la parola per certificare quanto fatto per lo sport locale dall’amministrazione e quando ancora verrà fatto (con riferimento al nuovo palazzetto). Lo stesso comune ha predisposto un servizio d’ordine di livello grazie alla Polizia Locale e alla Protezione Civile “Il Grande Fiume”. Diversi, peraltro, i sindaci presenti in piazza, a conferma di una festa davvero territoriale.

Ad aprire la sfilata il tedoforo di PyeongChang 2018 (residente a San Martino del Lago e che due estati fa ha affrontato la via Francigena per intero, da Canterbury a Roma) Gianpaolo Fattori, la Canottieri Eridanea, che ha portato in città il primo oro (anzi i primi ori) olimpici della nostra storia; a chiuderla l’Atletica Interflumina, torreggiante con un maxi manifesto dedicato a Desalu, perché da lì Fausto è partito per aggrapparsi fino in cima all’Olimpo.

In mezzo tutti gli altri, una sorta di cerimonia olimpica inaugurale (dove tutte le Nazionali sfilano) in miniatura: Amici del Po, Thunder Basket Casalmaggiore, VBC Pallavolo Casalmaggiore, Pallavolo Casalasca, Joy Volley, Rugby Casalmaggiore, Unione Calcio Casalese, Basket Oglio Po, Gymnica 2009, Atletica Interflumina, Avis Pedale Casalasco, Gioca in Bici Oglio Po, Karate Bushido, Karate Shotokan,  Boxe Casalmaggiore, Judo Casalasco.

Presentata da Giovanni Gardani e trasmessa da Cremona 1, che ha garantito la diretta grazie alla consueta professionalità dei tecnici Emanuele Garavelli, Marco Zambelli, Tommaso Spingardi e Federico Paloschi, e all’impianto audio-luci di Zero DB Productions, con la linea veloce garantita dal Ced comunale, la serata si è aperta con un video emozionale di forte impatto: il montaggio alternato dei tre ori olimpici di Gianluca Farina, Simone Raineri e Fausto Desalu, con la telecronaca originale Rai dei tre momenti e la colonna sonora “Chariots of Fire” dei Vangelis, resa celebre dal film “Momenti di gloria”.

A quel punto sul palco è salito Fausto Desalu, emozionato perché – come ha rivelato – più a proprio agio in pista che sul palcoscenico. “Vedendo questa piazza così piena – e vi ringrazio tutti di cuore – inizio a capire cosa abbiamo combinato a Tokyo – ha rivelato Fausto -. Quanto alla gara, so che Filippo (Tortu, ultimo frazionista, ndr) ha atteso un po’ prima di esultare, ma io personalmente ero già convinto di vincere dopo il cambio con Jacobs. Me lo sentivo”.

Desalu ha rivelato un aneddoto sin qui inedito proprio su quel cambio. “Devo ammettere che sono partito un filo prima: probabilmente ho sentito la chiamata di qualcun altro su una corsia laterale, ma alla fine è venuto fuori un cambio perfetto, dunque bene così. Serve anche un briciolo di fortuna”.

Sul clima di Tokyo: “Il caldo c’era – ha sorriso Fausto – ma venendo dalla Pianura Padana diciamo che sono abituato, dunque da un certo punto di vista ci ha aiutati. L’Olimpiade senza pubblico è un po’ monca, ma abbiamo fatto squadra e devo dire che gli addetti ai lavori presenti allo stadio hanno fatto un gran tifo”.

La prima sorpresa della serata si è concretizzata subito dopo: sul palco sono saliti, assieme al tecnico di Fausto Desalu Sebastian Bacchieri, Franco Bragagna e Guido Alessandrini, giornalisti Rai che hanno commentato in diretta da Tokyo le imprese dell’atletica azzurra. “Un’estate irripetibile, credo, ma abbiamo sentito la magia del momento – ha confessato Bragagna -. Mi sono lasciato scappare una frase contro la scaramanzia dopo la terza frazione e non si fa. Ho detto: “Sta per succedere una cosa”, perché eravamo in testa, poi dopo il cambio un po’ schiacciato tra Fausto e Tortu ho temuto di avere portato male, invece è andata. E’ vero che ora la Gran Bretagna rischia una squalifica per doping, ma non possiamo cancellare quell’arrivo al fotofinish, in ogni caso e a prescindere dai provvedimenti che arriveranno. Vuoi mettere che bello vincere per un centesimo?”.

Alessandrini ha posto diverse domande a Fausto, stuzzicato, oltre che da Gardani, anche dal sindaco Bongiovanni. Sui 200 metri Fausto ha promesso il riscatto: “Con Sebastian siamo già tornati in pista da lunedì – ha detto -. Ora c’è la Diamond League, voglio migliorarmi e provare a prendere il record di Mennea. L’oro olimpico non mi ha saziato, anche perché sui 200 metri so di poter fare meglio, dunque l’obiettivo è ben chiaro. E poi ci sono Europei e Mondiali nel 2022, senza dimenticare naturalmente Parigi 2024”.

Bragagna peraltro ha ricordato quando “con Stassano e Gian Giacomo Contini ero venuto a un meeting di atletica leggera a Casalmaggiore e Fausto era un Cadetto. L’anno dopo era cresciuto di una quindicina di centimetri. “Questo sarebbe Faustino?” ho chiesto sorridendo a Stassano”.

E’ poi toccato a Silvia Salis, vicepresidente vicario del Coni, portare il proprio saluto in videochiamata, aprendo così la fase più istituzionale. “Ci si chiede se valga di più l’oro sui 100 individuali o quello della 4×100 perché rappresenta un intero movimento e un’intera squadra – ha detto Salis -. Diciamo che, vincendo entrambe queste gare, noi italiani ci siamo tolti il dubbio. Complimenti a Fausto e a Casalmaggiore, che vince la proprio staffetta 4×100: mi risulta sia la prima festa che viene organizzata dopo il traguardo olimpico”.

Sul palco sono saliti Maria Grazia Vanni, vicepresidente Fidal nazionale, Roberto Goffi, vicepresidente Fidal Lombardia, Alessandro Balboni e Davide Arcari, fiduciari per Regione Lombardia e Provincia di Cremona dei Giudici di Gara. Da tutti è giunto l’auspicio che questo trionfo possa aiutare i giovani a conoscere l’atletica leggera e tutti hanno confessato di “essere saltati dal divano” all’arrivo della 4×100. Pierangelo Santelli, presidente del Comitato Paralimpico Lombardia, ha invece ricordato l’appuntamento con le Paralimpiadi, al via il 24 agosto a Tokyo. “Non capisco chi dice che guarda soltanto le Olimpiadi o le Paralimpiadi: lo sport è bello tutto e va vissuto per intero, senza distinzioni”.

Il quarto “blocco” della serata ha ripercorso le origini di Fausto. Un blocco sabbionetano, con eccezione per don Claudio Rubagotti, parroco di Casalmaggiore, che ha rimarcato un concetto: “Quando ho saputo che un ragazzo di Casalmaggiore aveva vinto un oro olimpico, sono stato felice che sia stato tu a farlo – ha detto don Claudio a Fausto – perché rappresenti la nuova società, il nuovo mondo. E questo è un messaggio bellissimo che hai lanciato al di là del trionfo sportivo”.

Il saluto di Franco Alessandria, vicesindaco di Sabbioneta, è servito a ricordare come questo trionfo di Desalu sia condiviso, senza gelosia alcuna, da due comuni vicini, “senza dimenticare – a Rivarolo del Re – il grande quarto posto di Alessandra Montesano nel canottaggio”; la mamma di Fausto, Veronica Ibi, ha invece palesato emozione: “Grazie per tutto l’affetto che ci avete dato: non solo adesso, ma in tutta la nostra vita e nella crescita di Fausto”.

Roberto Carnevali e la famiglia Peron, di fatto i “nonni adottivi” di Fausto a Breda Cisoni, hanno rivelato “la grande forza morale, e la testa di Fausto, che è un campione non soltanto nelle gambe e nella corsa”. “La prima vera gara di Fausto fu a Modena sui 60 ostacoli – ha rivelato Carnevali -. Cadde al penultimo ostacolo e si fece male: il vincitore di quella corsa, anziché esultare, andò subito da Fausto a sincerarsi delle sue condizioni. Lì ho capito che il mondo dell’atletica era davvero magico e umano”. Gilberto Tenca, autista dello scuolabus, scoprì Fausto segnalandolo poi al professor Contini, primo allenatore di Desalu e che lo ha guidato fino al 2018. “Ricordo questo ragazzino che non stava mai fermo. Sempre in moto, come una molla. Ha incanalato al meglio le sue energie”.

La parte successiva ha riannodato i fili con il passato, ripresentando sul palco la Casalmaggiore Olimpica: il bronzo di Paolo Vecchi (pallavolo) a Los Angeles 1984, gli ori di Gianluca Farina (canottaggio) a Seoul 1988 e di Simone Raineri (canottaggio) a Sydney 2000. “C’è un fil rouge – ha detto Farina – in queste imprese: anche noi eravamo in quattro, così come Fausto nella staffetta”. Il sindaco ha stimolato gli invitati, chiedendo loro l’importanza di essere maestri (dunque tecnici), dopo essere stati atleti. E qui Fausto ha parlato chiaro: “Non so se sarò un bravo allenatore, ma mi piacerebbe. Per ora, dato che ho tanti traguardi, spero di essere quantomeno una fonte di ispirazione”.

In chiusura la rappresentanza dell’Atletica Interflumina, con il presidente Carlo Stassano, anima e cuore del sodalizio, che ha snocciolato diverso aneddoti. “Ma al di là degli episodi, per creare tutto questo serve un metodo. Noi l’abbiamo denominato “metodo Desalu”, per farvi capire quanto Fausto sia stato al centro del nostro percorso. Il cuore e l’anima di Fausto sono tutti in un episodio: gli regalai una busta che conteneva una piccola somma, per venire incontro a qualche spesa quotidiana e aiutarlo. Lui mi disse: “No, questa la tiene lei, perché per me avete già fatto tanto”. Questo è Fausto Desalu”. L’abbraccio sentitissimo di Stassano al velocista classe 1994 ora alle Fiamme Gialle è apparso come il coronamento di un percorso lungo quasi 50 anni, da quando l’Interflumina è stata fondata nel 1975.

I saluti finali sono passati dalle parole della fiduciaria provinciale del Coni Cremona Daniela Panizzi, dal presidente provinciale Fidal Cremona Paolo Bisaia e dai rappresentanti degli sponsor Luca Ramella per Cassa Rurale Artigiana di Rivarolo Mantovano e Mathias Ghisini per Padania Alimenti. Citando Mennea, Ramella si è augurato che Fausto possa davvero battere il record di 19.72 del mito di Barletta, mentre Ghisini ha rivelato il piacere nel sostenere l’attività sportiva di base, che poi può portare a questi picchi storici e immortali.

Sul palco, per la consegna delle targhe, anche Giuseppe Bertozzi, Marco Falchetti e Federico Zanin, consiglieri provinciali della Fidal Cremona. “Il grande supporto di imprenditori illuminati come quelli che vedete sul palco e come il Consorzio Casalasco del Pomodoro – ha detto il sindaco Bongiovanni – è essenziale per arrivare a certi traguardi, ma anche per dare vita allo sport ad ogni livello”.

In chiosa l’invito di Fausto Desalu a seguire e tifare l’Italia nelle Paralimpiadi “perché questi ragazzi hanno qualcosa in più di noi, un carattere che noi normodotati ci sogniamo”, poi la contro-sfilata di chiusura. Mentre Desalu si è concesso per foto e autografi. Mettendo la firma, letteralmente, su una serata olimpica che nessuno da queste parti scorderà.

redazione@oglioponews.it (fotogallery Alessandro Osti)

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