Cronaca

Sergio Runci precipitato lungo
il crinale, caduta forse fatale

Dai Lagoni al monte Sillara (dove probabilmente era diretto) ci sono 2.15 di cammino con 500 metri di dislivello. L'escursionista di origini siciliane ma residente nel casalasco non era nuovo ai percorsi degli appennini parmensi

E’ stata portata a Parma, all’obitorio dell’Ospedale Maggiore in attesa della decisione del Procuratore la salma di Sergio Runci, l’infermiere 38enne precipitato sabato mentre stava attraversando il crinale che dal monte Paitino porta al monte Sillara. Secondo quanto spiegato sul posto dal Soccorso Alpino l’escursionista sarebbe precipitato per decine di metri prima di fermarsi ed è quasi certamente morto sul colpo anche se sdaranno gli eventuali esami autoptici a stabilirlo con certezza. Il crinale dove il 38enne residente a Vicomoscano ha trovato la morte è un percorso non semplice, esposto al vento. E’ molto probabile che con le nuvole basse e la visibilità ridotta Sergio si sia trovato in difficoltà non riuscendo più a tenere lo stretto sentiero. Il monte Sillara con i suoi 1861 metri è il monte più alto dell’appennino parmense e tra i più alti di tutta la lunigiana. Il versante Toscano (quello dove l’infermiere è precipitato) è particolarmente scosceso. Il percorso tra il Paitino e il Sillara peraltro non è semplice proprio per la conformazione e i notevoli dislivelli e precipizi lungo il cammino. Sergio Runci si era portato ai Lagoni, dove aveva lasciato l’auto sabato mattina e poi si era incamminato per il tragitto che aveva deciso di intraprendere, non prima di aver mandato un messaggio alla compagna Barbara. Dai Lagoni al monte Sillara (dove probabilmente era diretto) ci sono 2.15 di cammino con 500 metri di dislivello. L’escursionista di origini siciliane ma residente nel casalasco non era nuovo ai percorsi degli appennini parmensi, che frequentava o a piedi o talvolta in mountain bike. Considerava la montagna come relax e passione, per questo vi si recava appena gli era possibile. Anche sabato, dopo il lavoro, aveva deciso di partire ma questa volta il sentiero gli è stato fatale.

N.C.

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