Palafarina, replica del sindaco
Cavatorta alle minoranze
"Al netto delle difficoltà oggettive e non preventivabili, i lavori al PalaFarina stanno invece procedendo e il nostro obiettivo rimane quello di restituire ai viadanesi una struttura molto importante e di qualità superiore rispetto a quella che tutti conoscevamo"
In merito alle dichiarazioni rilasciate nei giorni scorsi a mezzo stampa dalle minoranze di Viadana, nelle persone di Alessia Minotti, Silvio Perteghella e del Circolo del Pd, relativamente alla questione dei lavori al PalaFarina, il sindaco di Viadana Nicola Cavatorta replica: “Il PalaFarina è sempre stato una priorità di questa e della precedente amministrazione. Nel corso degli ultimi anni è stato fatto tutto il possibile, a livello politico, affinché i lavori procedessero il più rapidamente possibile. Ciò premesso, si sono dovute affrontare, come spesso accade nei cantieri di queste dimensioni, delle problematiche non preventivabili: l’emergenza sanitaria che ha costretto a ritardi nel cantiere, lavori aggiuntivi e inizialmente non previsti che sono emersi soltanto in corso d’opera. Ad esempio le scale esterne, che si sperava di poter recuperare e che invece si è reso necessario sostituire con altre nuove su richiesta del collaudatore. I lavori sono in larga parte conclusi, mancano delle finiture sia all’interno che all’esterno della struttura. Non ci risulta tuttavia che siano necessari ulteriori mesi di cantiere e altri 800mila euro per concludere l’opera, anzi: il direttore dei lavori, ing. Ferrari e il R.U.P. ing. Sanfelici non hanno mai parlato di questa cifra, né delle tempistiche uscite sulla stampa in questi giorni, frutto di considerazioni personali della consigliere Minotti. Il consigliere Perteghella non era presente al sopralluogo da lui stesso richiesto: come può mettere in bocca all’ing. Ferrari delle parole che quest’ultimo non ha mai proferito? In un comunicato firmato dal Circolo del Pd, inoltre, si parla di bagno di sangue per le casse dei cittadini viadanesi: in realtà il Comune sostiene direttamente soltanto circa la metà del costo complessivo dell’opera, perché vanno considerate le somme erogate dall’assicurazione, il contributo di Regione Lombardia e i fondi del GSE (Gestore dei Servizi Energetici) per l’efficientamento energetico, questi ultimi non ancora giunti ma sui quali puntiamo. Se dovesse essere necessario sostenere ulteriori costi, saranno comunque contenuti e di gran lunga più limitati rispetto a quanto prospettato dalle minoranze. Se si vuole organizzare un consiglio comunale aperto sul tema del PalaFarina, anziché farlo davanti al MuVi come ipotizzato dal Pd potremmo invece organizzarlo di fronte alla palestra del Don Bosco, di proprietà della Provincia di Mantova, i cui lavori di ristrutturazione sono bloccati da mesi a causa del fallimento della ditta che avrebbe dovuto portarli a termine. Su questo argomento tutto tace. Al netto delle difficoltà oggettive e non preventivabili, i lavori al PalaFarina stanno invece procedendo e il nostro obiettivo rimane quello di restituire ai viadanesi una struttura molto importante e di qualità superiore rispetto a quella che tutti conoscevamo e che rappresenterà un fiore all’occhiello della nostra città”.
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