Cultura

Coldiretti: vacanza nei piccoli
borghi, scrigni di storia e sapori

La scelta di puntare sulla vacanza nei piccoli borghi sembra contagiare anche gli stranieri. Quasi un turista su dieci, in arrivo dall’estero in Italia, quest’estate sceglie la campagna e l’agriturismo per il bisogno di libertà, sicurezza e voglia di stare all’aria aperta.

Piccoli, e nel contempo ricchi di storia, bellezza …e bontà. In vacanza, gli italiani riscoprono il fascino dei piccoli borghi, autentici scrigni di saperi e sapori, che permettono di coniugare la voglia di tranquillità con la possibilità di godere di spazi di libertà più ampi, lontano dalle città o dai luoghi turistici più affollati. Ben tre italiani su quattro, secondo l’indagine di Coldiretti-Ixè sulle ferie degli italiani, hanno visitato o visiteranno uno dei quasi 5500 piccoli borghi presenti in Italia. Una vera svolta nella scelta delle destinazioni, spinta anche dal desiderio di sicurezza rispetto alla situazione sanitaria.

“Le aree rurali sono scelte sia come destinazione turistica vera e propria, per trascorrervi una vacanza di alcuni giorni, ma anche come mete di gite della durata di un giorno, per scoprire la bellezza dei piccoli centri e nel contempo gustare i cibi legati al territorio e alla tradizione” spiega Paolo Riseri, titolare dell’agriturismo La Sorgente di Montodine e presidente di Terranostra Cremona, l’associazione che raccoglie gli agriturismi e le fattorie didattiche di Coldiretti Cremona. “Le nostre aziende agrituristiche sono in prima linea, nel garantire l’ospitalità nei piccoli centri di campagna – prosegue Riseri –. Puntiamo sulla genuinità e tipicità dei cibi, di cui garantiamo l’origine. Sulla valorizzazione dei prodotti italiani e della nostra tradizione contadina. E, naturalmente, sull’accoglienza semplice e familiare”.

“I nostri agriturismi – conclude Riseri – spesso situati in zone isolate della campagna, in strutture familiari, con un numero contenuto di posti letto e a tavola e con ampi spazi all’aperto, sono forse i luoghi dove è più facile, nell’estate del covid, garantire il rispetto delle misure di sicurezza per difendersi dal contagio fuori dalle mura domestiche”.

Il trend è favorito anche – spiega Coldiretti Cremona – dalla diffusione capillare dei piccoli comuni, che incrementa la capacità di offrire un patrimonio naturale, paesaggistico, culturale e artistico senza eguali. In Italia i centri sotto i 5mila abitanti ospitano il 16,5% della popolazione nazionale, ma rappresentano il 54% dell’intera superficie italiana, secondo un’analisi Coldiretti su dati Istat, con ampi margini di accoglienza residenziale in un paesaggio fortemente segnato dalle produzioni agricole, dove gli agricoltori si fanno custodi del paesaggio e dei sapori tipici. La provincia di Cremona è culla di piccoli comuni: basti ricordare che, nella nostra provincia, una popolazione di poco più di 351mila persone (erano 351.698 i residenti al 31.12.2020, dati CCIAA Cremona) è distribuita su 115 comuni, di cui ben 103 con popolazione al di sotto dei cinquemila abitanti. Un territorio che custodisce – ben disseminati tra i tanti borghi – autentici tesori dell’arte e del gusto, da riconoscere e scoprire.

La scelta di puntare sulla vacanza nei piccoli borghi sembra contagiare anche gli stranieri. Quasi un turista su dieci, in arrivo dall’estero in Italia, quest’estate sceglie la campagna e l’agriturismo per il bisogno di libertà, sicurezza e voglia di stare all’aria aperta, secondo un’analisi Coldiretti su dati Demoskopica. Dedicandosi quindi alla “esplorazione” del territorio. “A Pizzighettone abbiamo la preziosa possibilità di dar vita, ogni sabato mattina, al mercato di Campagna Amica a pochi passi dalle Casematte, ambienti con volta a botte all’interno delle antiche mura, unici in Europa, certamente tra le attrazioni turistiche più significative del borgo. I nostri gazebo gialli sono inoltre all’ombra della chiesa di San Bassiano, la più antica di Pizzighettone, che conserva  l’originaria impronta romanico-lombarda. I turisti che vengono il sabato in visita al borgo spesso si fermano presso il mercato, magari con l’idea di cercare tra i prodotti dell’agricoltura un souvenir buono e tipico” testimonia Daniela Antonioli, che propone il miele di Cascina Casella (Pieve San Giacomo).

“L’interesse dei turisti per i piccoli centri è legato anche alla ricerca del buon cibo – assicura Coldiretti Cremona –. Del resto, il 92% delle produzioni tipiche nazionali, secondo l’indagine Coldiretti/Symbola, nasce proprio nei piccoli borghi italiani con meno di cinquemila abitanti, un patrimonio conservato nel tempo dalle imprese agricole con un impegno quotidiano per assicurare la salvaguardia delle colture agricole storiche, la tutela del territorio dal dissesto idrogeologico e il mantenimento delle tradizioni alimentari”.

“La vacanza nei piccoli borghi, da sempre fortemente caratterizzati dalla presenza dell’agricoltura, rappresenta un esempio di turismo sostenibile prezioso per il sistema Paese – rimarca Paolo Voltini, presidente di Coldiretti Cremona – che, se adeguatamente valorizzato, può diventare una risorsa strategica per il rilancio economico e occupazionale, dopo la crisi causata dall’emergenza sanitaria”.

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