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A Cingia a scuola per coltivare la
terra. E il MIUR filma il progetto

Greta Brunazzi: ""Coltivare la terra per coltivare pensieri nasce proprio dalla ricerca di rendere i ragazzi partecipi degli obiettivi dell’agenda Onu 2030 attraverso abilità e competenze culturali, metacognitive e soprattutto sociali dedite alla cittadinanza attiva"

Coltivare la terra per coltivare pensieri. Questo il titolo in capo ad un progetto creato e sviluppato dall’Istituto Denti di Cingia de’ Botti (Dedalo 2000) che rientra nell’iniziativa “#LeScuole” lanciata dal Ministero dell’Istruzione (MIUR)  per il “Piano Scuola Estate 2021”.

Il piano estivo pone le sue fondamenta sulla consapevolezza che il superamento dell’emergenza possa avvenire efficacemente solo riaffermando il valore della scuola come luogo aperto, coeso ed inclusivo, quale luogo di formazione della persona e del cittadino, radicato nel proprio territorio e sostenuto dalla partecipazione attiva di tutta la comunità.

Così, la scuola secondaria di Cingia decide di tenere aperte le porte anche dopo la fine dell’anno scolastico, con il suo orto sociale, ma esattamente con quale intento? Essere motore di integrazione civile, di uguaglianza e sviluppo, e promuovere una scuola che sappia restituire spazi e tempi di relazione, luoghi per incontrarsi di nuovo e riannodare quelle relazioni purtroppo bruscamente interrotte, ma così importanti per lo sviluppo emotivo, affettivo, identitario, sociale di ognuno. Questo motivo conduttore sembra non essere passato inosservato al Miur che ha inviato una troupe televisiva, da Roma in loco, con lo scopo di documentare questa bramosa storia. A raccontare erano presenti le anime vere, i promotori del progetto, i docenti Greta Brunazzi e Federico Delfini assieme ad un folto gruppo di studenti che hanno aderito al rientro estivo.

“Coltivare la terra per coltivare pensieri nasce proprio dalla ricerca di rendere i ragazzi partecipi degli obiettivi dell’agenda Onu 2030 attraverso abilità e competenze culturali, metacognitive e soprattutto sociali dedite alla cittadinanza attiva – ha spiegato la professoressa Brunazzi, docente di Lettere dell’Istituto – In un territorio come il nostro con una forte vocazione rurale, si sono voluti mettere in campo laboratori didattici ad hoc che stimolassero le idee dei ragazzi verso i valori della cittadinanza attiva e li facessero riappropriare di un rapporto autentico e immediato con il proprio territorio”. Responsabilità, attenzione e pazienza sono stati i fili conduttori per rimettere in campo l’orto scolastico iniziato durante il corso dell’anno. Durante la giornata si dà libero sfogo ad attività pratiche e manuali nonché creative.
“I ragazzi – ha aggiunto Greta Brunazzi – hanno gli zaini vuoti da libri, ma carichi di gioia, impegno e voglia di mettersi in gioco senza tralasciare l’azione di collaborazione tra le varie classi. Siamo stati contattati dalle famiglie che hanno sottolineato la voglia dei figli di ritornare a scuola perché per loro è stato anche una occasione imperdibile di incontro con amici e compagni che, a causa del lockdow, si era persa per troppo tempo”.

“Credo sia stimolante lavorare in questa scuola grande per dimensione ma piccola nei rapporti familiari di comunità – ha spiegato Federico Delfini, docente di Matematica e scienze – L’idea di adesione al Progetto Estate del Miur è stata colta al balzo proprio per offrire ai ragazzi un grosso panorama di scelta, per incentivare lo stare insieme, fare attività pratiche e stare all’aria aperta”.

L’orto che al momento non ha ortaggi perché sono stati donati alle famiglie di ciascun alunno a fine anno scolastico, ora presenta solo erbe aromatiche e fiori. I mesi estivi serviranno a mettere a riposo l’orto e predisporre il telo di pacciamatura sulle bordure, predisporre l’impianto di irrigazione a goccia e incentivare la biodiversità, favorendo l’impollinazione.

A concludere l’incontro ripreso dalla troupe televisiva sono stati due importanti contributi diretti degli studenti Vanessa Molin (classe 3°B) e Prabit Sing (classe 2°A). Vanessa ha sottolineato che durante l’anno scolastico sono stati coltivati spinaci, finocchi, pomodori, insalata ed erbe aromatiche, oltre ai fiori e che sia stato bellissimo continuare il lavoro svolto nell’orto per dare libero sfogo alla creatività e alla progettazione nuovamente da zero.

Prabit, ragazzino di 12 anni di origine indiana e da 9 anni in Italia, ha spiegato: “Abbiamo scoperto la parte più gentile dei nostri professori che per una volta non sono stati soltanto severi sorveglianti”. Ed ha anche sottolineato la bellezza di tornare a scuola per incontrare gli amici, facendo anche un’attività rilassante creando pannelli colorati per delimitare le aiuole e gli spazi relax.

Entrambi i docenti alla fine hanno voluto ringraziare l’Amministrazione Comunale e la Dirigente scolastica Paola Premi per aver sostenuto le progettualità interne e locali e il Signor Mario, addetto comunale, per l’aiuto prestato. Dalla voce della Dottoressa Premi arriva solo un piccolo rammarico rivolto all’Unione Municipia che, purtroppo, non favorendo il servizio scuolabus estivo, ha portato inevitabilmente ad una riduzione delle attività.

La scuola ha ringraziato le aziende locali Invernizzi Spa, Della Valle Giardini e Pieve Eco Energia per le donazioni di materiale utile al miglioramento dell’orto didattico, simbolo di una stretta collaborazione e fiducia tra la scuola e il territorio.

Questa bella storia di eccellenza territoriale e di progettualità didattica innovativa, di inclusione e di sostenibilità, la si può trovare sulla pagina facebook #NOISIAMOLESCUOLE, assieme ad altri contributi di istituti italiani che hanno messo in atto il “Piano Estate” per favorire il rientro a scuola dei ragazzi e l’impegno in laboratori ed attività educative e si sono piacevolmente distinti.

redazione@oglioponews.it

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