Bozzolo, se il verde (come rifiuto
speciale) diventa un problema...
"Per evitare che il fenomeno degli abbandoni in fossi, aree marginali, reliquati e campi, si sviluppi in maniera esponenziale, va garantito un periodo transitorio attraverso una interpretazione intelligente che apra ad un periodo intermedio di sperimentazione" spiega Torchio.
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La decisione, in ottemperanza alle nuove disposizioni previste dal decreto legislativo che considera gli sfalci e le potature dei privati, gestite dagli operatori del settore florovovaistico, non più come rifiuto assimilabile all’urbano ma come rifiuto speciale, oltre a mettere in difficoltà le imprese del settore che, dalla sera alla mattina, non sanno più dove conferire il verde, genera una moltiplicazione degli scarichi abusivi nell’ambiente.
La denuncia arriva da Bozzolo, e dal sindaco Giuseppe Torchio per la precisione, ma situazioni del genere potrebbero anche verificarsi nei comuni limitrofi. “Ai bordi della Strada Provinciale Bozzolo-Cividale-Sabbioneta – spiega Torchio – il personale addetto ai servizi igiene e lavori pubblici del comune di Bozzolo ha provveduto a rimuovere diversi sacchi di sfalci e potature. Un fenomeno, purtroppo già presente e lamentato in diverse circostanze ma destinato ad intensificarsi per la mancanza di luoghi idonei, dopo la chiusura a far tempo dal 1° agosto dei centri di raccolta per decisione di Mantova Ambiente”.
Il comune di Bozzolo era già intervenuto nei giorni scorsi per segnalare, spiega Torchio, “gli effetti dirompenti di una decisione che non si discute nella sua legittimità ma è stata calata come una doccia fredda su una categoria che ha investito in maniera cospicua per garantire ai privati una serie di servizi importanti a livello ambientale. Per evitare che il fenomeno degli abbandoni in fossi, aree marginali, reliquati e campi, si sviluppi in maniera esponenziale, va garantito un periodo transitorio attraverso una interpretazione intelligente che apra ad un periodo intermedio di sperimentazione, anche per consentire alle aziende di far fronte in maniera adeguata alla creazione di poli privati di raccolta che impediscano il dilagare degli smaltimenti abusivi, facendo arretrare la qualità della vita delle nostre comunità e favorendo la illegalità”.
Gli imprenditori privati del settore hanno chiesto al Sindaco ed all’Amministrazione Comunale di adoperarsi per dotare di tutti i permessi un’area dagli stessi individuata, onde poter procedere tempestivamente ai nuovi adempimenti. Giunta ed Uffici saranno attivati per esaminare la proposta che, a breve, sarà formalizzata, affinché si possa procedere con risposte concrete.
Dunque tal rifiuti non possono più essere considerati come rifiuti urbani, e smaltiti dunque nelle normali discariche comunali, ma vanno trattati come rifiuti speciali, e smaltiti dunque in appositi centri autorizzati: «La cosa sta creando non poche problematiche alle nostre aziende associate – spiega il direttore di Confagricoltura Mantova, Daniele Sfulcini – senza contare l’aumento del carico burocratico e l’aggravio dei costi di trasporto».
Confagricoltura Mantova, lo scorso 5 luglio, ha inviato una lettera a Mantova Ambiente, con l’obiettivo di raggiungere un accordo che possa facilitare l’operatività delle imprese di manutenzione del verde: «Non abbiamo ancora ricevuto risposta – prosegue Sfulcini – ma auspichiamo di poterci sedere quanto prima ad un tavolo per chiarire al meglio tutti gli aspetti operativi, come riportato anche sui quotidiani pochi giorni fa».
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