Anche Pizzetti sottoscriverà
due referendum sulla giustizia
“D’altra parte – ha concluso il parlamentare cremonese – i referendum hanno cambiato la storia di questo paese sia sul fronte dei diritti civili e sia sul fronte del sistema politico, basta ricordare il referendum sulla preferenza unica".
Il deputato cremonese Luciano Pizzetti, trattenuto a Roma per improrogabili impegni parlamentari, ha annunciato la sottoscrizione di due referendum per la giustizia giusta presso il banchetto del Partito Radicale che si terrà sabato 31 luglio al mercato di piazza Stradivari. A comunicarlo è stato, attraverso una nota, il Comitato promotore dei 6 referendum per la giustizia giusta.
Nel corso di un’intervista rilasciata a Radio Radicale Pizzetti ha spiegato i motivi della propria scelta: “Ho deciso di firmare questi due referendum – responsabilità diretta dei magistrati e separazione delle carriere – perché mi sembrano i più importanti, non che gli altri non lo siano, ma penso che ci si debba concentrare e non disperdere l’attenzione anche nell’auspicata eventualità che i referendum si tengano”.
“Penso – ha detto Pizzetti – che i due referendum sottoscritti possano contribuire a riformare il pianeta giustizia che, è evidente, ha pecche notevoli, non funziona. Il primo, la responsabilità diretta dei magistrati, per far si che ci sia una maggiore assunzione di responsabilità da parte dei magistrati medesimi nell’applicare la norma o nell’essere rigorosi nell’applicare la stessa. Il secondo perché penso che sia corretto separare le funzioni tra chi indaga e chi giudica. Questa è una delle distorsioni presenti che spesso creano condizioni di giustizia ingiusta. Dopo il tentativo del Partito Radicale con il referendum Tortora del 1987, a maggio ragione ora, dopo tanto tempo e dopo appunto aver lasciato trascorrere tanto tempo invano, è giunto il momento di metter mano alla questione”.
Il deputato Pd ha quindi aggiunto: “Credo che questi referendum non confliggano con la riforma di una parte del pianeta giustizia della ministra Cartabia. Anzi sono sollecitazioni che possono aiutare ulteriormente nei processi di riforma. Se ci sarà una pronuncia dei cittadini in questo senso la politica non potrà più far finta di nulla. Non c’è ombra di dubbio che senza la spinta referendaria si rischia nella dinamica parlamentare di andare molto al ribasso anziché al rialzo, perché le spinte e le contro spinte, le pressioni fanno si che l’attività parlamentare risulti molto limitata”.
“D’altra parte – ha concluso il parlamentare cremonese – i referendum hanno cambiato la storia di questo paese sia sul fronte dei diritti civili e sia sul fronte del sistema politico, basta ricordare il referendum sulla preferenza unica. C’è chi dice che con un Sì o con un No non si cambia. Invece è esattamente il contrario. Con un Sì o con un No spesso si cambia in modo radicale”.
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