Cronaca

Aragona, nuova radiologia digitale
grazie ad Abstract e al GAL

Le attrezzature che verranno acquistate - ha spiegato l'ingegner Lucio Ottolini - sono il Sistema di diagnostica ossea composta da Unità radiologica digitale diretta polifunzionale e Sistema radiologico con unità mobile portatile"

In foto, da sinistra, Francesco Stringhini, Lara Cavalli, Lucio Ottolini, Luigia Marchini e Francesco Meneghetti

E’ emozionata Luigia Marchini. Perché chi vive quel che fa intensamente, non cela poi quel che sente. Emozionata perché la sua Fondazione, ospedale Aragona, avrà modo di crescere ancora con servizi sempre più moderni ed efficenti per gli ospiti della lungodegenza e per chi – in futuro – avrà bisogno di esami radiologici e non vorrà attendere i tempi biblici della sanità pubblica.

E’ emozionata perché anche per il nosocomio di San Giovanni in Croce sono stati giorni difficili quelli del Covid. Giorni di fatica, di morte e di vita, di lotta. Hanno tutti fatto il loro dovere, e qualche volta pure qualcosa in più. “C’è chi pensa all’Aragona come a una casa di riposo – ci spiega – ma questo è un ospedale, una lungodegenza. Siamo anche quello, ma non solo quello”. E’ fiera Luigia Marchini, di tante cose ed una su tutte. Quel reparto per pazienti neurovegetativi, 12 posti letto al momento tutti occupati. Non sono solo anziani. Tra di loro c’è anche un ragazzo di 23 anni. Lo ha visto entrare, ha parlato con i suoi genitori. Perché qui a San Giovanni un presidente non è solo un presidente, un’autorità astratta sepolta in un ufficio. Qui ognuno fa del suo. E lei per prima.

Quello di ieri però, per l’Aragona, è stato pure un giorno importante, un giorno di grande soddisfazione. La fondazione si è infatti aggiudicata un bando GAL, con un progetto dal nome antisonante, Potenziamento Servizio Radiologico per la Popolazione Rurale. 169.375,50 a fronte di una spesa ammissibile pari ad € 188.195,00, il 90% dell’intero ammontare. Con tale progetto la Fondazione Aragona rinnoverà e potenzierà il parco tecnologico puntando al miglioramento continuo e costante di strutture e macchinari per rendere ai cittadini un servizio rapido, efficiente e di qualità. Questo sarà reso possibile dalle nuove apparecchiature che acquisiscono e trasmettono gli esiti direttamente in digitale che verranno poi caricati in cloud e inseriti anche nel fascicolo elettronico. Inoltre queste nuove apparecchiature digitali necessitano di una minor carica di radiazioni per acquisire le immagini a vantaggio della salute di chi si sottopone all’esame.

Gli apparecchi che verranno acquistati sono due. Uno fisso, digitale. L’altro, sempre digitale ma mobile e maneggevole. Servirà per i pazienti allettati o con difficoltà di deambulazione. L’Aragona poi pensarà all’acquisizione del software e per la gestione in cloud delle lastre digitali. In parole semplici non ci sarà più necessità che vi debba essere un refertatore in presenza. l medico potrà gestire direttamente da computer il referto.

“Le attrezzature che verranno acquistate – ha spiegato l’ingegner Lucio Ottolini, responsabile ingegneria clinica dell’ASST di Mantova che ha curato la parte tecnica del progetto – sono il Sistema di diagnostica ossea composta da Unità radiologica digitale diretta polifunzionale e Sistema radiologico con unità mobile portatile per radiografia al letto del paziente, con pannello DR wireless. La radiologia attuale dell’Aragona era una radiologia di tipo tradizionale, ormai sorpassata. Con questo progetto passiamo dalla classica lastra ad un sistema completamente digitale, dalla lastra al dischetto. Sono macchine native digitali con tutti i vantaggi del caso, a partire dalla minore quantità di radiazioni necessarie per eseguire la lastra. Per quanto riguarda l’apparecchiatura mobile passiamo da una da 200kg ad una di 80 kg, maneggevole e versatile, molto performante. Questa servirà soprattutto per la diagnostica interna. Il sistema cloud ci permetterà di refertare d’urgenza anche non in presenza dello specialista che potrà guardarsi le immagini direttamente da computer”

I nuovi macchinari rappresentano un altro importante tassello per affiancare agli strumenti già esistenti nuove attrezzature all’avanguardia e confermare di essere una vera eccellenza nel campo sanitario del territorio casalasco.

Alla conferenza stampa di ieri mattina erano presenti anche Lara Cavalli (Abstract, la società che si è occupata del bando), Francesco Stringhini (Abstract), Francesco Meneghetti (GAL), oltre ai già citati Luigia Marchini e Lucio Ottolini.

A Lara Cavalli e alla sua società (Abstract) va il grande merito di aver strutturato il progetto per il bando. Le Fondazioni come l’Aragona, sono enti privati pur svolgendo un ruolo pubblico. Non possono intercettare fondi diretti regionali, perché fondi regionali ne percepiscono già legati alle persone che seguono. E non è semplice, davvero non lo è, strutturare un progetto per un bando, capire cosa può essere utile per un ente e trovare bandi adatti. A suo merito (e a merito di quelli che lavorano con lei) c’è da aggiungere che Fondazione Aragona ha un altro progetto che ha passato la selezione del bando 7.4 GAL. Non finanziato per esaurimento fondi. La graduatoria però resta valida sino a fine anno e appena arriveranno allo stesso GAL i rifinanziamenti, anche il secondo bando verrà finanziato per una cifra altrettanto importante. Un progetto, legato alla sicurezza e all’illuminazione che prevede una spesa di 199 mila euro ed un finanziamento di 179.846 euro. Anche l’anno scorso alcuni progetti erano stati selezionati ma erano rimasti fuori da un primo finanziamento e poi alla fine furono finanziati tutti. L’Aragona così potrebbe arrivare – e probabilmente arriverà – grazie ai bandi GAL e grazie ad Abstract, ad avere a disposizione 350 mila euro da spendere in innovazione e sicurezza. “Quando abbiamo colto le esigenze della Fondazione Aragona che ci ha chiamato per avere una mano ci siamo subito attivati per capire come avremmo potuto fare. E’ andata bene in due progetti su due”. Non è un caso. La professionalità e la capacità paga sempre.

E’ stato poi il turno di Francesco Meneghetti: “La nostra – ha detto Meneghetti parlando del GAL – è una società di servizio. Redistribuiamo fondi pubblici e cerchiamo di farlo al meglio. Complimenti all’Aragona e ad Abstract. Il bando 7.4 rientra ancora nel filone di quello del 2020, ed è un sostegno a tutte quelle strutture che sono state più esposte al Covid. Già l’anno scorso il bando era stato un successo. Abbiamo riproposto lo stesso bando convinti delle necessità di sostenere il territorio, ed è stato di nuovo un successo. Non avendo potuto esaurire i soggetti finanziabili e come l’anno scorso abbiam deciso, di fronte a tanti bei progetti, di tenere la graduatoria sino a fine anno. Ci impegneremo per cercare di esaurire la graduatoria”. I fondi mancanti per finanziare gli altri progetti sono 500 mila euro. Tutto fa pensare che andranno tutti a copertura con il prossimo finanziamento del GAL. “All’Aragona è stato finanziato un progetto con una cifra importante e quello in attesa lo è altrettanto, ma ho sempre detto che bisogna essere ambiziosi e progettare in grande. E soprattutto che è inutile piangersi addosso. Il GAL c’è e ci sarà sempre. Complimenti all’Aragona”.

Nazzareno Condina

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