Lettere

Tempo di investimenti, territorio
fermo: bisogna muoversi

da Giorgio Bresciani (Azione - Oglio Po)

Gentile Direttore,

Come militanti di Azione dell’Oglio-Po mantovano, ci chiediamo come sia possibile da parte degli organi e dei movimenti politici del territorio un tale immobilismo in un momento storico di tale importanza.

La pandemia ha sconvolto i continenti ma li ha anche costretti a fare scelte coraggiose che, se non saranno sfruttate saggiamente, si ridurranno a debito nocivo per le future generazioni.

L’Europa e l’Italia hanno l’occasione, grazie ai fondi del PNRR, di rimodellare il proprio tessuto produttivo per affrontare la sfida del futuro. Viadana e i comuni limitrofi, pur essendo ancora un territorio ricco di aziende e di lavoro, nonostante generazioni di imprenditori tenaci e talentuosi, soffrono dello stesso problema di gran parte dell’Italia, fatto salvi alcuni casi d’eccellenza, ovvero si sono specializzati in produzioni di beni e servizi a basso contenuto tecnologico e di conoscenza.
Purtroppo, guardando ai cambiamenti che si vedono all’orizzonte, all’avvento di un’era che non è più solo quella del digitale bensì ormai dell’intelligenza artificiale, occorre puntare su attività che consentano una crescita di maggiore qualità, quantità e lungo periodo.

Le amministrazioni, le parti sociali, i partiti del territorio non possono rimanere a guardare mentre il mondo cambia e ci lascia indietro.

Mi chiedo quale sia il futuro che aspetta un giovane viadanese che oggi si iscriva alla scuola secondaria o all’università. Se ci sia un futuro, a parte quello di fuggire in un’altra città o addirittura un altro Stato. Qualcuno di recente temeva l’avvento della Viadana a 26000 abitanti, ma si metta il cuore in pace, con questa totale assenza di operosità delle classi dirigenti nessuno sarà così folle da trasferirsi in questo territorio.

E’ doveroso dunque muoversi al più presto, incontrare le amministrazioni sovracomunali, dialogare con le città vicine più dinamiche, visitare i grandi distretti industriali e artigianali italiani per imparare dai casi d’eccellenza, consentire l’incontro tra istituzioni scolastiche e mondo produttivo, per riorganizzare l’offerta formativa verso indirizzi a maggiore contenuto di tecnologia, cultura, design, ma anche turismo e agricoltura sostenibile.

E’ necessario governare per promuovere la cultura della conoscenza, del bello e del salutare, agire con gli strumenti politici a disposizione (piano regolatore, piano della viabilità) per tutelare la bellezza del territorio, del centro storico e lo stare bene nelle nostre località.
Con modestia, vogliamo ricordare che andava in questa direzione la nostra proposta in campagna elettorale, ovvero quella di un fab-lab promosso dall’amministrazione in collaborazione con le scuole e le aziende in cui giovani appassionati di tecnologia potessero sviluppare i propri progetti e far appassionare altri giovani.

Solo così l’Oglio Po potrà attrarre e far fiorire talenti, idee, imprese del futuro.

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