Coldiretti, sì energie rinnovabili
no consumo suolo agricolo
I giovani agricoltori della Coldiretti propongono che le Regioni e gli enti locali identifichino nelle aree da bonificare, nei terreni abbandonati, nelle zone industriali obsolete e nei tetti delle strutture produttive anche agricole.
“Siamo pronti a dare il nostro contributo nella petizione a tutela del suolo agricolo. Chiediamo alle istituzioni di investire nelle fonti alternative di energia, senza dimenticare il ruolo fondamentale dell’agricoltura e la bellezza unica dei nostri territori, che rischiano di essere compromessi, senza una programmazione territoriale degli impianti fotovoltaici a terra”.
Carlo Maria Recchia, delegato provinciale e regionale dei giovani della Coldiretti, sottolinea con queste parole il valore della “petizione contro i pannelli solari mangia suolo” nata per combattere il rischio idrogeologico di fronte ai cambiamenti climatici e spingere invece il fotovoltaico pulito ed ecosostenibile sui tetti di stalle, cascine, magazzini, fienili, laboratori di trasformazione e strutture agricole. Il via ufficiale alla raccolta firme per dire “Sì all’energia rinnovabile senza consumo di suolo agricolo” è stato dato in occasione del G20 dei giovani a Milano, che proseguirà fino al 23 luglio, presieduto dall’Italia.
Sul sito www.giovanimpresa.coldiretti.it è già possibile firmare la petizione. Preoccupati per l’emergenza climatica, i giovani agricoltori – spiega Coldiretti Cremona – intendono cogliere ogni opportunità offerta dalle tecnologie innovative, avendo come obiettivo la piena attuazione dell’accordo di Parigi sul clima e l’agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile. “Il consumo di suolo agricolo destinato al fotovoltaico a terra – prosegue Carlo Maria Recchia – minaccia in particolare il futuro delle nuove generazioni di agricoltori. Come giovani agricoltori, sosteniamo e promuoviamo ogni giorno l’innovazione tecnologica sostenibile, ma destinando i suoli agricoli al fotovoltaico non ci saranno più terreni da coltivare ed accelereremo la perdita di biodiversità unica del nostro Paese”.
I giovani agricoltori della Coldiretti propongono che le Regioni e gli enti locali identifichino nelle aree da bonificare, nei terreni abbandonati, nelle zone industriali obsolete e nei tetti delle strutture produttive anche agricole, il luogo idoneo all’installazione del fotovoltaico per la corretta produzione di energia da fonti rinnovabili.
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