San Martino. Marisa Donini: "Non
svenderemo la nostra casa"
"Non siamo miserabili a parte la disgrazia di un figlio colpito da emorragia cerebrale che ha bisogno di un’assistenza continua e non abbiamo bisogno di elemosine. Quella casa me la tengo ben stretta perché appartiene alla storia mia e di mio marito ed è inutile che il parroco si faccia illusioni”
“Non abbiamo nessunissima intenzione di vendere la nostra casa di San Martino. Tantomeno di svenderla”. Reagisce cosi dalla residenza di Milano la signora Marisa Donini dopo aver letto su Oglioponews a proposito della presunta trattativa con la Parrocchia per acquisire lo stabile che sorge accanto alla chiesa dei Frati. “Anche se per ragioni familiari non possiamo spostarci molto da Milano quella casa rimane nostra sia per ragioni storiche che affettive”.
Diversi parroci nel tempo avevano mostrato interessamento nei confronti dello stabile che, sino alla soppressione degli Ordini religiosi da parte dei francesi nel 1797, era la residenza dei Frati che vi avevano ricavato uno splendido Monastero ancora oggi visibile. Anche se diviso da un muro che ne taglia in due il cortile e le proprietà “Alla parrocchia interessa la nostra pertinenza perché cosi potrebbero ampliare l’Oratorio e renderlo molto più spazioso. Posso comprendere il loro obiettivo ma hanno offerto una cifra assolutamente ridicola, 63 mila euro, e in seconda battuta proposto lo scambio con un’altra casa fatiscente che necessità di notevoli lavori di recupero. In entrambi i casi non siamo interessati anche se chi ci telefona ripetutamente sostiene che i prezzi delle case a San Martino sono quelli. Se mi crede – continua la signora Donini – in questi giorni mi sono sentita umiliata e imbarazzata perché qualcuno del paese mi ha chiamato per chiedermi se ero ridotta alla canna del gas leggendo quella cifra sul giornale on line. Non siamo miserabili a parte la disgrazia di un figlio colpito da emorragia cerebrale che ha bisogno di un’assistenza continua e non abbiamo bisogno di elemosine. Quella casa me la tengo ben stretta perché appartiene alla storia mia e di mio marito ed è inutile che il parroco si faccia illusioni”.
Ros Pis