Salute

Rapporto Orsan: accessi difficili
in cinque Rsa cremonesi

Il presidente di Orsan preannuncia quindi che se non ci sarà alcuna risposta dagli amministratori nazionali e regionali e non saranno presi provvedimenti “risolutivi e immediati per il ripristino della legalità”, il 29 luglio 2021 il comitato sporgerà denuncia alla Procura di Milano e a tutte le Prefetture italiane.

204 le Rsa ritenute inadempienti rispetto alle normative vigenti: 97 in Lombardia, di cui 5 in provincia di Cremona, oltre a 36 a Milano, 15 a Bergamo, 12 a Monza-Brianza, 8 a Varese, 5 a Brescia, 4 a Pavia e Lecco, 2 a Lodi, Mantova, Como, Sondrio. Secondo il rapporto dell’Orsan – Open RSA Now, 8 Rsa su 10 violerebbero l’ordinanza ministeriale dell’8 maggio con cui era stato regolamentato l’accesso alle residenze per anziani e disabili e che scadrà a fine luglio.

Visite brevissime per durata e frequenza; mancanza di privacy; calendari per le visite con appuntamenti da prendere anche con 15 giorni di anticipo; divieto assoluto d’ingresso ai familiari per assistere gli ospiti anche con disabilità gravissime e di contatti fisici pur se in possesso del Green pass; servizi interni ridotti con un aumento dei sistemi di contenzione e sedazione.

E’ quanto emerge dai dati raccolti dal comitato Orsan che rappresenta oltre 5.300 familiari degli ospiti su un campione di oltre 1000 strutture. “In 7 Rsa su 10”, si legge sul rapporto inviato al ministro della Salute Roberto Speranza, “le uscite temporanee degli ospiti non sono concesse, neanche di quelli autosufficienti e muniti delle certificazioni verdi Covid-19, come invece stabilito in maniera chiara dall’ordinanza.

“Tutto ciò – sottolinea nella lettera Dario Francolino, presidente Orsan, – continua ad accadere nonostante ad oggi tutta l’Italia sia zona bianca. Ricordiamo che i divieti e le eccezioni imposte dalla Direzione Sanitaria dovrebbero essere limitati, come previsto dall’ordinanza ministeriale, solo in presenza di un eventuale focolaio epidemico da Covid-19”.

Un altro motivo di preoccupazione è legato al fatto che la scadenza dell’ordinanza ministeriale è fissata per il 30 luglio. “I quasi 350.000 ospiti delle Rsa e i circa 2 milioni di loro familiari si chiedono con angoscia cosa succederà dopo”. Alla luce di questa drammatica situazione, che dura da 17 mesi, le famiglie chiedono al ministro “di intraprendere azioni concrete al fine di garantire la piena applicazione dell’ordinanza e stabilire azioni da porre in essere alla scadenza della stessa”.

“Sappiamo benissimo che la variante Delta sta incidendo e inciderà sull’incremento dei contagi anche in Italia – prosegue Francolino – ma ci si tutela solo vaccinandosi tutti e non isolando i nostri cari, ponderando in modo adeguato e con buon senso il rapporto rischi/benefici, affinchè le limitazioni poste alla programmazione delle visite non permettano il perdurare delle condizioni di isolamento e di solitudine affettiva che causano crescente sofferenza e rischio per il benessere dei nostri anziani”.

Il presidente di Orsan preannuncia quindi che se non ci sarà alcuna risposta dagli amministratori nazionali e regionali e non saranno presi provvedimenti “risolutivi e immediati per il ripristino della legalità”, il 29 luglio 2021 il comitato sporgerà denuncia alla Procura di Milano e a tutte le Prefetture italiane.

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