Cronaca

Domenica d'estate, esperimento da
rivedere. Poche attrattive, poca gente

Che comunque va bene così. Non va bene così. Organizzare tanto per organizzare, per puntellare, è un attimo. Ma venendo via da una piazza semivuota la domanda comunque ce la siamo posta. Ne è valsa - al di là della musica, ripetiamo - davvero la pena?

Da giovedì d’estate a domenica d’estate è un attimo, soprattutto se Giove Pluvio decide di sabotare la festa. Ci aveva messo nuvole grevi e pioggia, giovedì scorso, quando tutto era ormai pronto per il terzo degli appuntamenti nato dalla collaborazione tra Pro Loco e Commercianti. La decisione immediata era stata quella di bloccare il mercatino artigiano e il concerto degli Acrimonia e rinviarlo proprio a ieri sera. E non è stata una brillante idea, se l’intento era quello di richiamare gente in piazza. Un puntello, dopo i primi giovedì andati discretamente bene, che non ha retto al peso.

Poca gente, solo tre bancarelle artigiane, negozi chiusi, nessun punto cibo, ecettuato il servizio bar. Poco o nulla insomma, ed è stato un peccato. Perché la serata era calda, e dolce. Perché gli Acrimonia hanno suonato e cantato. Dannatamente bene, come sempre e come sanno fare, emozionando, e avrebbero meritato di più. Perché la serata avrebbe potuto essere diversa, e migliore.

Da giovedì d’estate a domenica d’estate é un attimo, almeno sulla carta. Ma non nella partecipazione. Non se, al di là del concerto – un ottimo concerto – c’è poco altro. Dovremmo scrivere che tutto è andato, che in fondo era un ripiego dell’ultimo minuto. Che comunque va bene così. Non va bene così. Organizzare per puntellare è un attimo. Ma venendo via da una piazza semivuota la domanda comunque ce la siamo posta. Ne è valsa – al di là della musica, ripetiamo, al di là dell’indubbia bravura di Savazzi & C. – davvero la pena?

N.C.

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