Cronaca

San Martino, l'ex monastero
diviso in due (ancora per poco?)

Da quanto recentemente appreso pare che il parroco abbia espresso l'intenzione di acquisire l'area appartenente al privato approfittando del fatto che quest'ultimo, non abitando più a San Martino, non sarebbe più interessato a mantenere una porzione di struttura di cui non ha più bisogno

L'ex monastero: la parte più nuova è privata, l'altra è pertinenza della parrocchia

Quasi a metà del paese di San Martino dall’Argine sorge la Chiesa dedicata ai santi Fabiano e Sebastiano comunemente conosciuta come la chiesa dei Frati. Fino a che i Francesi nel 1797 non decisero di sopprimere ogni ordine religioso i frati vivevano nell’attiguo monastero ancora oggi esistente dietro la struttura anche se diviso a metà da un muro che ne delimita le due differenti proprietà .Proprio questo muro rappresenta non solo una divisione di tipo fisico ma anche un ostacolo nella difficile operazione di acquisizione da parte di uno dei due confinanti. Un tempo, dopo che il Monastero ebbe a terminare la sua funzione ecclesiale, contribuendo a determinare in precedenza numerose guarigioni dall’epidemia di peste che si era diffusa in maniera preoccupante nel territorio, una parte dell’edificio era diventato  una specie di magazzino di formaggi rimasto in funzione sino a pochi anni addietro. Dall’altra parte della muraglia invece e la Parrocchia gestiva l’oratorio con annesso bar ora chiusi per questioni di agibilità e di opere strutturali da finire. Da quanto recentemente appreso pare che il parroco abbia espresso l’intenzione di acquisire l’area appartenente al privato approfittando del fatto che quest’ultimo, non abitando più a San Martino, non sarebbe più interessato a mantenere una porzione di struttura di cui non ha più bisogno. Al contrario la Parrocchia avrebbe tutto il vantaggio a prendere possesso di quell’area al di la del muro con l’evidente obiettivo di allargare gli spazi e offrire un’ambiente più confortevole ai giovani e a chiunque potrebbe tornare a frequentare l’oratorio. A  favore del sacerdote ci sarebbe anche il prezzo proposto, che sempre secondo i bene informati non supererebbe i 63 mila euro. Il tempo dirà se il progetto potrà andare in posto mettendo d’accordo i due proprietari ora divisi da un muro a metà. Di solito si dice che la Divina Provvidenza ci mette sempre una mano e si vedrà se anche stavolta andrà cosi.

Ros Pis

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