Cogozzo in lutto, si è spento
l'imprenditore Rocco Pezzi
Rocco Pezzi aveva l’istinto industriale nel sangue ereditato dal padre Giuseppe che aveva disseminato il territorio di grandi capannoni come l’Igap di Cogozzo oggi sede di un Supermercato e negozio gestito da cinesi
Un altro numero di cellulare da cancellare dalla rubrica. Non si contano più purtroppo i recapiti personali di amici con cui avevi un rapporto diretto anche solo per scambiarsi per telefono un saluto e una buona giornata. Ma con Rocco Pezzi, scomparso ieri per una grave malattia all’età di 58 anni, non avevi mai un dialogo scontato.
Le sue conversazioni erano un arricchimento continuo. Di informazioni di carattere commerciale, economico e finanziario. Fin dove riuscivi a comprendere perché la sua competenza in materia era infinita e per fare finta di seguirlo muovevi la testa su e giù in senso affermativo. Ovviamente se ne accorgeva ma continuava a spiegarti con pazienza gli intrecci economici commerciali che tenevano in piedi le più grandi aziende del mondo di cui non solo conosceva i vertici possedendone pure in agenda i contatti privati.
Basti citare il fondatore della Mivar quel Carlo Vichi ultranovantenne a cui andava a tutti i compleanni e che gli confidava come mai e poi mai avrebbe ceduto alla richiesta d’acquisto da parte di colossi coreani. Mantenendo cosi la sua fabbrica di televisori una delle poche aziende ancora di proprietà italiana. Ma sopratutto ti raccontava dei suoi progetti molti dei quali esclusivi come quello di recuperare le migliaia di contatori dismessi da una nota azienda dell’elettricità per trasformarli in materiali adatti a costruire sedie e altri oggetti d’arredamento.
Rocco Pezzi aveva l’istinto industriale nel sangue ereditato dal padre Giuseppe che aveva disseminato il territorio di grandi capannoni come l’Igap di Cogozzo oggi sede di un Supermercato e negozio gestito da cinesi. Poi Rocco in collaborazione col fratello Matteo aveva allargato le proprietà creando la Grand Soleil di Canneto specializzata in articoli da campeggio.
Tra le ultime rivelazioni quella di una grande azienda acquisita in Turchia capace di produrre 450 mila mascherine chirurgiche al giorno. Certo il suo nome è apparso anche nelle cronache giudiziarie per presunti reati fiscali di cui si è sempre ritenuto estraneo. Anni fa invece aveva creato primo quei famosi giubbini catarinfrangenti da tenere in macchina conquistandosi così l’interessamento del Corriere della Sera che gli aveva dedicato un articolo.
Quasi tutte le mattine Rocco Pezzi si fermava di buon ora al Bar la Rotonda di Casalmaggiore per una colazione a base di toast e un bicchiere di latte. Li c’è stato l’ultimo incontro con l’accordo di esaudire la richiesta per una decina delle sedie prodotte nella sua azienda. “Te le consegno io a casa” ci aveva detto ai primi marzo.
Una consegna mai avvenuta lasciando sorpresi conoscendo la sua serietà e puntualità commerciale. Adesso si comprende la parola data venuta meno. Qualche mese di dura sofferenza a causa di un brutto male, come si dice in gergo. E poi il decesso. La Parrocchia di Cogozzo, dove abitava, ricorda la sua gentilezza, la generosità e la sua disponibilità. Rimpiangendone la perdita avvenuta proprio un giorno prima del suo 59esimo compleanno.
Si reciterà il Santo Rosario sabato sera e domenica presso l’abitazione di via Carducci 71 insieme alla mamma Adele, i figli Luca e Deborah la moglie Ornella, il fratello Matteo, i nipoti altri parenti e conoscenti. Poi lunedi alle 10 il funerale nella chiesa di Cogozzo con il trasferimento a Mantova per la cremazione. Nel manifesto funebre la famiglia Pezzi ringrazia i medici Marco Castagna, Alberto Formis, Enzo Rosa, il prof Milella, le dottoresse Giuliani e Messineo, tutte le infermiere, Valentina, i medici e infermieri del reparto Cure Palliative dell’Ospedale Poma di Mantova. Eventuali offerte saranno destinate alla Padana Soccorso e alla Croce Verde di Viadana.
Rosario Pisani