Ambiente

Appello pro TiBre delle province
il no motivato degli ambientalisti

"Serve uscire, ora, dal “medioevo”della mobilità, e impiegare il poco tempo che ci rimane per cambiare decisamente rotta. Non ce lo chiede solo l’Europa, ma ce lo impone l’inderogabile necessità di salvaguardare la vita su questo pianeta"

L’appello dei presidenti delle Province di Cremona, Parma, Mantova e Verona per il completamento della TiBre autostradale ha fatto discutere. A prendere posizione le associazioni che da sempre si battono contro l’ulteriore consumo di suolo, l’antieconomicità dell’arteria e l’inutilità legata allo studio dei flussi di traffico.

L’appello dei presidenti delle Province di Cremona, Parma, Mantova e Verona, per chiedere il completamento del Ti-Bre autostradale, ci ha ricordato per un attimo un famoso spot pubblicitario, e, se non fosse in gioco l’inutile distruzione dei loro territori, ci ha fatto anche un po’ sorridere. Sorprendenti ea nacronistiche, infatti, le argomentazioni addotte a supporto della loro richiesta.

“Necessaria”: coraggioso qualificarla come tale, visto che la relativa concessione è datata 1° luglio 1974, che la Regione Emilia Romagna e gli ultimi governi l’hanno classificata come opera non prioritaria, che l’esiguità dei flussi di traffico previsti non ne giustificano la costruzione, al punto che un progetto, il cui finanziamento doveva essere a carico del concessionario Autocisa s.p.a., ora ha invece un piano finanziario (del valore complessivo di 3,4 Mld di euro), alla cui copertura dovrà provvedere lo Stato (delibera Cipe 22/1/2010), mentre gli automobilisti stanno finanziando, con l’incremento assentito dei pedaggi, il primo lotto in costruzione.

“Strategica”: diversi i tracciati ipotizzati nella storia di questo progetto, ma il vincolo di non cambiarne i capisaldi (Fontevivo-Nogarole Rocca) per mantenere in capo ad Autocisa spa la concessione, ha impedito di valutare le alternative. Una di queste era rappresentata dal cosiddetto “tracciato basso”, che con l’innesto sulla A22 a sud di Mantova, ne avrebbe costituito un tratto di tangenziale. La “bocciatura” di questo tracciato è il vero motivo alla base del progetto autostradale della Cr-Mn. Da sottolineare inoltre che il Ti-Bre autostradale esiste già! E’ il tratto non autostradale della “Cispadana”, che collegherà il casello di “Terre verdiane”, del primo lotto in costruzione, con quello di Reggiolo sulla A22, e che la regione Emilia Romagna ha inserito in un nuovo corridoio est-ovest addirittura alternativo ed in competizione con la Cr-Mn.

“ottimizzare i flussi di traffico fra Europa centro-settentrionale e il Tirreno”: solo il 7% delle merci viaggia su “ferro”, mentre il 93% ancora su gomma, a dispetto di quanto ci chiede l’Europa. L’apertura del tunnel ferroviario di base del Brennero e il completamento della linea ferroviaria “Pontremolese”, con il suo naturale proseguimento verso Verona con il Ti-Bre ferroviario, rappresentano in tal senso una grande opportunità, che verrebbe vanificata da continue e antieconomiche rotture di carico. L’iniziativa dei quattro presidenti, sollecitata dai soliti mandanti politici ed economici, ha un solo e unico obiettivo, quello di rendere possibile la realizzazione dell’autostrada regionale Cr-Mn, che con il Ti-Bre autostradale non divide soltanto il tratto comune di nove Km da Calvatone a Marcaria, ma anche la conclamata inutilità, dimostrata dalla assenza di adeguati flussi di traffico e dalla presenza di moderne e sostenibili alternative. Questa iniziativa è l’ulteriore conferma che l’interlocuzione in corso tra la politica e le istituzioni locali, compresa Regione Lombardia, e il Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili riguarda esclusivamente la questione autostradale, e in particolare il completamento del Ti-Bre. Allora delle due cose l’una: o la mancata realizzazione del Ti-Bre viene usata come causa dell’insostenibilità finanziaria del progetto della Cr-Mn, giustificando con questo la scelta di voler liquidare la concessionaria con un accordo da 25 mln di euro, o la richiesta del completamento del Ti-Bre, qualora accolta dal governo, toglierebbe alla regione l’unica motivazione alla base della trattativa in corso con la società Stradivaria spa. Di fronte alla deriva climatica e ambientale in atto, è irresponsabile rispondere con la solita miope politica, fatta di asfalto e cemento, che perpetua le cause che l’hanno prodotta. Serve uscire, ora, dal “medioevo”della mobilità, e impiegare il poco tempo che ci rimane per cambiare decisamente rotta. Non ce lo chiede solo l’Europa, ma ce lo impone l’inderogabile necessità di salvaguardare la vita su questo pianeta“.

A firmare il documento Coordinamento Comitati No autostrade Cr-Mn e Ti-Bre – Legambiente Lombardia – WWF Cremona Salviamo il Paesaggio cremonese-casalasco – Legambiente Cremona – Italia Nostra Cremona – Italia Nostra Mantova –Slow Food cremonese – Fiab Lombardia – Noi, Ambiente, Salute ODV Viadana – Stati Generali Clima Ambiente e Salute della Provincia di Cremona – Creafuturo per l’economia circolare.

redazione@oglioponews.it

© Riproduzione riservata
Caricamento prossimi articoli in corso...