Economia

Grana Padano e Parmigiano Reggiano
insieme per dire "no" al Nutriscore

“La posizione comune contro il Nutriscore dei Consorzi di Grana Padano e Parmigiano Reggiano è un evento eccezionale per l’agroalimentare lombardo e italiano: a questo punto è chiaro come solo le grandi multinazionali del nord Europa siano interessante ad inserire l’etichetta a semaforo”.

Grana Padano e Parmigiano Reggiano fanno fronte comune per dire no al “Nutriscore”, il sistema che Bruxelles vorrebbe introdurre per fornire informazioni nutrizionali sugli alimenti. Si tratta di un sistema basato su una scala di colori che va dal verde al rosso associata ad una alfabetica, ossia dalla lettera A alla lettera E. Ad ogni alimento, attraverso un’analisi che tiene conto delle calorie, della quantità di grassi e zuccheri, vengono attribuiti un colore ed una lettera.

I due Consorzi di tutela, con una nota congiunta, hanno evidenziato come questo sistema sia ingannevole per il consumatore. Infatti, “il consumo reale dei prodotti si lega su quantità assolute che non corrispondono alla quantità posta alla base dell’algoritmo. I sistemi in questione non tengono in alcun conto l’equilibrio fra i diversi alimenti nella dieta, né le caratteristiche organolettiche complessive del prodotto stesso. In particolare, i formaggi vengono penalizzati per la presenza dei grassi, trascurando il fatto che i formaggi apportano molti nutrienti strategici: calcio, acidi grassi funzionali, vitamine liposolubili, aminoacidi essenziali, cioè elementi preziosi per un’alimentazione sana, bilanciata ed equilibrata”.

Nella classifica, il Grana Padano e il Parmigiano Reggiano sarebbero “arancioni” e, di conseguenza, sconsigliati. “I sistemi di etichettatura nutrizionali a semaforo basati su quantitativi di riferimento scollegati dalla dieta e dalla razione consigliata – si legge ancora nella nota – sono considerati misura svalorizzante l’immagine della Dop Parmigiano Reggiano e Grana Padano. Pertanto, in tutti i casi in cui venisse richiesto ad un operatore della filiera, su base volontaria del compratore, di modificare l’etichettatura del prodotto Dop inserendo l’etichetta a semaforo o sistemi equivalenti che non abbiano riguardo alle quantità effettive di Parmigiano Reggiano o Grana Padano consumate nella pratica e che non forniscano alcuna indicazione riguardo alle quantità corrette nel contesto di una dieta sana ed equilibrata, il Consorzio non potrà che respingere la richiesta di autorizzazione della corrispondente etichetta”.

Sul tema è intervenuto oggi anche l’assessore regionale all’Agricoltura, Fabio Rolfi: “La posizione comune contro il Nutriscore dei Consorzi di Grana Padano e Parmigiano Reggiano è un evento eccezionale per l’agroalimentare lombardo e italiano: a questo punto è chiaro come solo le grandi multinazionali del nord Europa siano interessante ad inserire l’etichetta a semaforo”.

“Bene la ferma opposizione al Nutriscore – commenta il deputato Alberto Zolezzi (M5S) – affermata dai Consorzi del Parmigiano Reggiano e del Grana Padano che non autorizzeranno le etichette degli operatori della filiera che inseriranno queste informazioni sul packaging delle due DOP. Come ribadiamo da sempre, a sostegno dell’agroalimentare italiano, l’etichettatura a semaforo si basa su principi di classificazione fuorvianti e ingannevoli per il consumatore e rappresentano pratiche svalorizzanti per le produzioni nazionali di qualità. Il nostro Paese porterà avanti questa battaglia, che riteniamo sacrosanta, contro il Nutriscore e invitiamo gli altri consorzi, come già affermato da Origin Italia, a seguire l’esempio di Parmigiano Reggiano e Grana Padano. Noi saremo al loro fianco in tutte le sedi istituzionali nazionali e comunitarie”.
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