Casalmaggiore, ladri a casa di
un'anziana. Il racconto della nipote
Venerdì, una nonna di una frazione del Casalasco ha ricevuto la visita di due manigolde, che con la solita tecnica le hanno portato via quel poco che aveva in casa e quel che aveva di più caro. A raccontarci, con una lettera, la vicenda la nipote
Furti e truffe sono all’ordine del giorno. Non di tutti riusciamo a scriverne, anche perché spesso non ne veniamo informati. Spesso i reati contro la proprietà sono perpetrati ai danni delle persone più indifese, anziani soli soprattutto. I ladri, o truffatori sanno dove colpire, studiano le abitudini che, in special modo per un anziano, sono spesso routine quotidiana. Venerdì, una nonna di una frazione del Casalasco ha ricevuto la visita di due manigolde, che con la solita tecnica le hanno portato via quel poco che aveva in casa e quel che aveva di più caro. A raccontarci, con una lettera, la vicenda la nipote.
“Scrivo perché credo sia dovere civico e morale farlo. Venerdì, poco dopo le 13.00, due donne si sono presentate a casa di mia nonna, anziana pensionata che vive sola in una frazione di Casalmaggiore. La memoria ahimè è quella che è, e purtroppo non sono molti i dettagli che la nonna è riuscita a ricordare, sappiamo solo che ha aperto la porta, le ha fatte accomodare, offerto da bere e probabilmente mostrato le foto dei nipoti. Durante la loro permanenza sono entrate nella camera da letto dove hanno rubato i (pochi) risparmi di una pensionata, un ciondolo con la foto del marito defunto e poco altro. Oltre alla rabbia, l’aspetto più preoccupante è la premeditazione dietro a questo gesto. Siamo una famiglia unita, e quotidianamente facciamo visita alla nonna in almeno 4 persone, circa nelle stesse fasce orarie da anni. Penso sia spiazzante il gesto, ma ancora di più la conoscenza che questi individui avevano sulle nostre abitudini. Come si può immaginare mia nonna ha ben poca vita mondana, raramente esce di casa se non per prendere il giornale. Come facevano queste persone a sapere la sua difficoltà? La sua fragilità? Come facevano a sapere così bene i nostri orari? Ovviamente il caso è stato denunciato, ma ci tenevo a renderlo pubblico perché, per quanto possibile, potesse aiutare altre famiglie a mettere al sicuro i propri cari“.
N.C.