Cronaca

Croce Rossa, un mattone che rimarrà
in una storia lunga oltre 100 anni

"Il nostro slogan è “Un’Italia che aiuta” e io aggiungo: guardate cosa può fare il mondo del volontariato” ha detto un emozionato Rino Berardi. GUARDA LA FOTOGALLERY, IL SERVIZIO TG DI CREMONA 1 E IL VIDEODIARIO COMPLETO DELLA GIORNATA

Sette tappe come i sette valori della Croce Rossa: una festa di inaugurazione che è stata ricordo, declinato però al futuro. Passato e nostalgia, ma anche investimenti e una nuova sede che, attiva già da un anno, è stata inaugurata domenica a Casalmaggiore, in fregio alla strada Asolana (che in quel tratto prende il nome di via Repubblica) dopo il rinvio legato al Covid.

Tante le autorità civili e militari presenti, con tanti sindaci – non solo Filippo Bongiovanni per Casalmaggiore ma anche Pierguido Asinari per San Giovanni in Croce, Gianfranco Cavenaghi vice a Piadena Drizzona, Fabrizio Bonfatti Sabbioni per Spineda, Stefano Belli Franzini per Gussola, Emanuel Sacchini per Torricella del Pizzo, Fabio Rossi per Cingia dè Botti, Pierromeo Vaccari per Casteldidone, Mario Bazzani per Torre dè Picenardi, Alessandro Gozzi per Martignana di Po, Germano Pini vice a Solarolo Rainerio, Riccardo Zapponi vice a Scandolara Ravara, Giuseppe Torchio per Bozzolo – a conferma di un servizio territoriale, per una sede all’avanguardia, dove non manca proprio nulla.

L’elenco degli ospiti è nutrito, ma lo spazio non manca: il viceprefetto di Cremona Roberta Verrusio, le ispettrici nazionali per le Crocerossine Emilia Scarcella e Vittorina Arconti con la vice Ornella Zagami, l’ispettrice locale Carla Mazza, il segretario generale della Croce Rossa Cecilia Crescioli, il comandante del Corpo Militare della Croce Rossa Crotti, il direttore di Esacri Claudio Malavasi, la presidente di Cremona Loredana Uberti, i presidenti dell’Emilia Romagna Giacomo Teveri e Antonio Scavuzzo; per i Carabinieri il comandante provinciale Tenente Colonnello Giuliano Gerbo, il comandante della compagnia di Casalmaggiore Fabrizio Liberati e l’ex comandante dell’Arma a Casalmaggiore e ora comandante a Guastalla, il Tenente Colonnello Luigi Regni; per la Polizia Locale di Casalmaggiore il comandante Silvio Biffi.

E ancora Maurizio Gussoni, il direttore del Pronto Soccorso Oglio Po Antonella Capelli, Gino ed Helen Berardi, Michele Micheli Longari Ponzone, erede del primo presidente della Croce Rossa Italiana di Casalmaggiore nel 1915, la direttrice della scuola Marconi Sandra Guidelli e la collega della scuola Diotti Cinzia Dall’Asta, il presidente del Consorzio Casalasco del Pomodoro Paolo Voltini, la presidente Unicef Giuliana Guindani, il presidente di Confartigianato Massimo Rivoltini, la presidente di Innerwheel Chiara Chizzini, il presidente dei Lions Casalmaggiore Alberto Bernini, Mariarosa Concari e la 98enne Lucia Mainoldi, il geometra Gianluca Pirotti e l’ingegner Aldo Gerevini, il presidente di Azienda Farmaceutica Municipale di Casalmaggiore Marco Ponticelli, la presidente della Fondazione Busi Roberta Bozzetti e il direttore generale di Casalasca Servizi Filippo Bertolotti.

Per le aziende vi erano il Gruppo Mauro Saviola, Vincenzo Grepel per l’omonima azienda di Sabbioneta, Emanuele Poli per la Briantina Spa, Luigi Ghisini per Padania Alimenti, Biacchi SRL, Elvezio Storti per la Trasporti Pesanti, Genovesi e Scazza, la Pennelli Cinghiale. Infine il notaio Mauro Acquaroni, l’avvocato Paolo Antonini, il direttore sanitario Simone Bonardi, la famiglia Ciatti, Renato Bonardi e Giuseppe Sarzi Sartori. Anche il mondo del volontariato, con diverse associazioni del territorio e stendardi al seguito, non è voluto mancare. Ospite d’onore, invitato da un emozionato e orgoglioso Rino Berardi, guida della sezione casalese di Croce Rossa, Francesco Rocca, presidente nazionale.

Dopo l’iniziale passerella in mezzo ai mezzi di soccorso (di ogni tipo ed epoca) della Croce Rossa, è suonato l’Inno d’Italia con l’associazione Armi e Bandiere di Casalmaggiore di Marco Penotti e Oriana Scarpa a curare il cerimoniale, garantendo l’allestimento della cerimonia nel rispetto della scaletta, molto dettagliata. Sotto il portico sono arrivati i ringraziamenti di Berardi, al mondo Croce Rossa, al mondo civile e militare, ai presidenti e amministratori delle unità produttive, dell’industria e dell’artigianato, a tutti i benefattori del territorio (2 milioni di euro di investimento per la nuova sede, soglia raggiunta dal 2015 ad oggi grazie soprattutto a donazioni e offerte).

QUI SOTTO IL VIDEODIARIO DELLA GIORNATA

E’ stato poi il tempo dei discorsi (che qui riportiamo in sintesi, ma nel video si possono ascoltare in forma completa): prima sono stati letti i sette principi della Croce Rossa Internazionale (Umanità, Imparzialità, Neutralità, Indipendenza, Volontariato, Unità e Universalità), dopo di che ha parlato Berardi. “Questo è un giorno importante per tutto il territorio e la comunità e il mio primo grande grazie va a tutti i nostri splendidi volontari, perché loro sanno cosa abbiamo vissuto in questo ultimo anno e mezzo. Il mio pensiero va a tutti coloro che sono stati colpiti, o anche solo sfiorati, dal Covid. Ricordo che la data del 27 giugno non è casuale, perché fu in questo giorno nel 1858 che nacque la Croce Rossa, dopo la battaglia di San Martino e Solferino, non lontano da qui: questo dimostra che siamo legati alla nostra storia, a principi e valori. Il nostro slogan è “Un’Italia che aiuta” e io aggiungo: guardate cosa può fare il mondo del volontariato”.

Il sindaco casalese Filippo Bongiovanni ha parlato di “momento di gioia, di ripartenza vera e di onore per la città. Lo aspettiamo da un po’ e questo è un altro grande passo di una storia che parte nel 1915 col primo presidente Ippolito Longari Ponzone quando la sede era al vecchio ospedale di via Cairoli. In realtà già nel 1866 a Casalmaggiore vi era un referente e si parlava di fondare un comitato di Crocerossine. Il 23 luglio 2019 Casalmaggiore ha ottenuto anche il diploma di benemerenza nazionale di prima classe dalla Croce Rossa Italiana: questo dimostra che nulla nasce per caso. E il comitato di Casalmaggiore ha trasformato il sogno in realtà”.

Emilia Scarcella si è detta emozionata “perché ho seguito da vicino il percorso dell’amico Rino che voleva portare le Crocerossine, nate come istituzione 113 anni fa, qui a Casalmaggiore: mi sembrava un percorso arduo, ma la sua testardaggine è stata premiata e oggi possiamo esserci, con fierezza, anche noi”.

Breve il saluto di Malavasi. “Questo risultato è la consacrazione della qualità della riforma voluta dal nostro presidente nazionale, che qui si consacra in un risultato concreto e tangibile”.

Infine il presidente Rocca. “Rino Berardi è un trascinatore, mi ha aggiornato passo dopo passo ed è stato un piacere, prima che un dovere, sostenerlo. E’ significativo inaugurare questa sede proprio ora che iniziamo a vedere la fine del tunnel, anche se l’incubo non è ancora finito, come dimostrano le fotografie dell’attualità, che giungono dalle 192 Croce Rossa che si trovano nel mondo e con le quali siamo in contatto costante. Il rapporto del volontariato col tessuto connettivo di una città è sempre molto forte e questo sogno diventa realtà grazie alla generosità e alla comunità che ha capito il lavoro quotidiano della nostra associazione: per questo l’edificio che oggi inauguriamo è di tutti. Siamo 150mila volontari in Italia e tutti i giorni ci impegniamo per fare la differenza. Qui a Casalmaggiore ritrovo la vera essenza della Croce Rossa e mi piace molto che il Centro Medico si chiami Umanità, perché la Croce Rossa è esperta nel Diritto Internazionale Umanitario e lo insegna, come prima cosa, a tutti i suoi volontari: impariamo cioè, da subito, a rispettare la dignità umana, anche quando l’uomo sceglie il peggiore dei modi per provare a risolvere problemi, ossia la guerra. Questa sede deve allora diventare la casa della conoscenza dell’umanità”.

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La lastra in marmo ai benefattori, albo d’onore affidato alla storia, è stata scoperta sull’aria più celebre del “Nessun dorma”, mentre il taglio del nastro ha dato il via all’Inno della Croce Rossa e poi alla Marcia di Radetzky, che hanno accompagnato il tour dentro i locali completamente rinnovati.

Sette tappe, si diceva, per sette principi fondamentali: dopo la lastra che ricorda le benemerenze e chi ha contribuito alla costruzione della nuova sede, ecco gli uffici e ambulatori dedicati alla memoria di Emanuela Setti Carraro, già Crocerossina, Matteo Ciatti, volontario fiorentino morto in un incidente stradale che iniziò il suo percorso lavorativo a Casalmaggiore (era presente la sua famiglia), Angelo Martani, scomparso per il Covid nel marzo 2020 e volontario di Croce Rossa, del dottor Carlo Mario Volta, storico presidente della sezione locale negli anni ’50 e ’60, del dottor Giuseppe Chizzolini, al quale è stata intitolata la sala la Sala Riunioni, tutti personaggi che hanno contribuito – a Casalmaggiore o altrove – a fare la storia della Croce Rossa e del volontariato. Infine, a cura del medico responsabile di Areu Cremona Ugo Rizzi, è stato presentato il defibrillatore in fregio alla strada, sottolineando come tutti i volontari di Croce Rossa siano formati al primo soccorso e all’utilizzo di questo strumento salvavita.

Non sono mancati – oltre alla presenza del furgoncino usato nel film “Totò Truffa”, pezzo originale da museo e a un’esercitazione lungo il fiume Po con mezzi anfibi – picchi emotivi legati all’esecuzione, sempre a cura dell’associazione Armi e Bandiere, del Silenzio in onore dei cinque volontari e medici ai quali sono stati dedicati i nuovi locali e spazi.

Giovanni Gardani (foto e video Nazzareno Condina e Alessandro Osti)

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