Covid, da 949 a 72: il crollo delle Terapie
Intensive dice tutto della pandemia
Il picco è stato raggiunto il 22 novembre, con 949 posti occupati (solo per il Covid, non per altre malattie o incidenti, giusto specificarlo) in Lombardia. Da allora vi è stato un calo e qualche alto e basso tra gennaio e marzo, fino al crollo di fine primavera.

Il dato che più di tutti certifica il calo della (lunga) seconda ondata Covid in Lombardia (e in Italia) deriva dalle Terapie Intensive. I ricoveri sono infatti crollati in particolare negli ultimi due mesi. Un’analisi basata sul raffronto numerico aiuta a ricostruire l’andamento della pandemia nei casi più gravi, ossia proprio quelli legati ai ricoveri in Terapia Intensiva.
Il picco è stato raggiunto il 22 novembre, con 949 posti occupati (solo per il Covid, non per altre malattie o incidenti, giusto specificarlo) in Lombardia. Da allora vi è stato un calo e qualche alto e basso tra gennaio e marzo, fino al crollo di fine primavera.
Il 14 maggio i posti occupati in Terapia Intensiva in Lombardia erano ancora 411, scesi a 220 con il primo giorno di giugno (di fatto un dimezzamento in appena 14 giorni). Quota 100, dunque un ulteriore dimezzamento, è stata raggiunta il 15 giugno, altre due settimane dopo e la soglia psicologica della tripla cifra è stata abbattuta il 16 giugno, con 92 posti. Ad oggi, 24 giugno, i ricoveri in Terapia Intensiva per Covid in Lombardia sono 72, con ingressi sempre contenuti (da tre settimane a questa parte) tra le 0 e le 3 unità giornaliere.
Giovanni Gardani