Economia

Perboni (Cisl): "Lavoro: incontro
domanda e offerta, ora si può"

Quando al reddito di cittadinanza, “da noi, a differenza della Germania, è stato solo un sussidio non accompagnato da vere politiche attive”, in sostanza un  istituto da riformare completamente.

Il disallineamento tra domanda e offerta nel mercato del lavoro in provincia di Cremona, tema affrontato nell’ultima riunione del Tavolo per la competitività, riguarda u po’ tutti i settori produttivi, ma in particolare la chimica, l’agroalimentare, la logistica,  l’edilizia, soprattutto ora che con la pratica degli incentivi statali sta riprendendo a pieno regime l’attività delle costruzioni. E’ il quadro tracciato da Dino Perboni, segretario generale della Cisl Asse del Po, dove tuttavia si è lanciato un Osservatorio permanente sul mercato del lavoro che metta insieme i dati relativi alle aziende della Camera di Commercio con quelli della ricerca di lavoro dell’amministrazione provinciale, che gestisce i Centri per l’Impiego.

“Un osservatorio – spiega Perboni –  che serve per fare una fotografia reale e che allo stesso tempo sia propedeutico, attraverso il Tavolo della competitività, a favorire l’orientamento dei giovani attraverso le scuole e i centri di formazione. Ma sarà anche indispensabile per arginare le possibili fuoriuscite dal mondo del lavoro e quindi aiutare i cinquantenni a trovare una nuova occupazione”.

Occorre insomma recuperare il gap degli ultimi anni, anni in cui la suddivisione delle competenze (formazione e centri per l’impiego in capo alle Regioni e politiche attive del lavoro in capo all’Anpal) ha provocato un corto circuito istituzionale. Con in più, a Cremona e  nel resto della Lombardia, un ulteriore passaggio intermedio, avendo la Regione trasferito alle Province la gestione degli uffici per il lavoro (e in Lombardia c’è stato anche il trasferimento della delega alla Provincia).

Quando al reddito di cittadinanza, “da noi, a differenza della Germania, è stato solo un sussidio non accompagnato da vere politiche attive”, in sostanza un  istituto da riformare completamente.

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