Cronaca

Sabbioneta, basta panchine: terzo
furto alla Cappella di via Schiavo

I Carabinieri di Sabbioneta hanno raccolto, il 16 giugno, la denuncia. Servirà a poco, probabilmente a nulla. Intanto però neppure in piena campagna, ai piedi di una cappella votiva, non si può stare in pace

Della piccola Cappella votiva di via Schiavo dedicata alla Madonna di Fatima è un gruppo di cittadini a prendersene cura. Piuttosto isolata e qualche volta meta di pellegrini che si fermano, o credenti che sostano per una preghiera. Per quello, al suo ingresso erano state poste due panchine in legno. Cinquanta euro circa il loro valore, rubate per la terza volta. Guido Tizzi è uno dei volontari che di quella piccola Cappella si prende cura. E’ stato lui, il 16 gennaio, a denunciare ai carabinieri il furto. Se ne era accorto la sera prima quando, verso le 18.30, era passato di lì come fa spesso per vedere se c’era bisogno di sistemare qualcosa.

La Cappelletta è una piccola costruzione di campagna restaurata più volte, e sempre da cittadini. L’effige della Madonna è stata dipinta da Lanfranchi, di Breda Cisoni, nel 1986. C’è chi si occupa delle parti lignee, chi del ferro, chi segue i fiori e chi taglia l’erba. Ognuno mette a disposizione un poco del proprio tempo per quella effige di fede popolare dove ci si ritrova a volte, con altri o solo coi propri pensieri.

Le panchine sono sparite ancora una volta. Il posto è isolato, miserabili in giro ce ne sono, ma questa volta è l’ultima. “Ci spiace – spiega Guido Tizzi – perché chiunque poteva sedersi e trovare un po’ di riposo, ma non si può più andare avanti così. Tre furti, gli ultimi due negli ultimi mesi. Mi spiace perché qui c’è gente che viene a pregare, e a volte si sono fermati pellegrini per un po’ di ristoro. Panche però non ne mettiamo più. Se vorrà pensarci l’amministrazione a metterle fisse e in metallo ci penserà l’amministrazione”.

I Carabinieri di Sabbioneta hanno raccolto, il 16 giugno, la denuncia. Servirà a poco, probabilmente a nulla. Intanto però neppure in piena campagna, ai piedi di una cappella votiva, non si può stare in pace. Ora, chi frequenterà quel luogo, se ne starà in piedi. Basta panchine. Tanto ci sarà sempre un qualche idiota miserabile disposto a portarsele via.

N. C.

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