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Pesca in apnea, Alice Ferrari
seconda. Oggi seconda prova

"Sono seconda, non di tantissimo, quindi domani (oggi per chi legge, ndr) ce la giochiamo. Pesce ne è uscito poco. Conta che sono a metà della classifica degli uomini e questo mi fa felice. Ho fatto degli errori e li ho pagati"

Si è conclusa la prima giornata di gara per Alice Ferrari e nonostante le grosse difficoltà non è andata male. Tre pesci e non è poco per come si è presentato il fondale durante la preparazione. Tre pesci, uno non valido ai fini della competizione perché per cinque grammi non raggiungeva il minimo richiesto, cioè 300 gr. Per ora è seconda ma nonostante questo ha smorzato il nostro entusiasmo, se domani non cattura nessuna preda, e potrebbe accadere, il podio potrebbe essere a rischio. Lucida, realista, obiettiva come sempre razionale, sa che la gara è ancora aperta nonostante il buon risultato di oggi. “E’ andata – spiega Alice – nelle pietre che avevamo come riferimento non ho trovato i pesci che speravo. Ho preso tre pesci nei primi 30 minuti poi sono andata in panico quasi un’ora, poi mi sono ripresa. Alla fine sono usciti tre pesci, due belli, un tordo da 720 grammi e un altro tordo da 460 grammi e l’ultimo scartato per 5 grammi. Se fosse stato in peso sarei prima. Sono seconda, non di tantissimo, quindi domani (oggi per chi legge, ndr) ce la giochiamo. Pesce ne è uscito poco. Conta che sono a metà della classifica degli uomini e questo mi fa felice. Ho fatto degli errori e li ho pagati. Un campo difficile, non c’era molto, è stata dura, veramente dura”. Noi profani non possiamo fare altro che sperare, tifare e crederci, nonostante lei ci abbia detto che ancora non si può cantare vittoria. Ma cos’è la vittoria, non è già vittoria che Alice sia là, in un contesto sportivo prevalentemente maschile, lei, trent’anni, che prende la sua auto e se ne scende in Puglia, da sola, per partecipare gli italiani assoluti di pesca in apnea, lei veterinario chirurgo titolare di una clinica che lavora mille ore al giorno, è là a rappresentare l’Italia. Vada come vada, per noi ha già mostrato di che pasta è fatta.

Giovanna Anversa

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