Maestro Zani, niente funerale ma sarà
suonato "il saluto ai miei concittadini"
“E’ morto non lontano da casa mia, su una strada dove ha viaggiato mille volte. Lui voleva morire in auto, perché diceva che in auto aveva vissuto una vita intera. Non voleva morire in un letto d’ospedale. Alla fine è successo quello che voleva”. GUARDA IL SERVIZIO TG DI CREMONA 1
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Nessun funerale, nessun manifesto funebre: le volontà del Maestro Giacomo Zani, morto in un sinistro stradale giovedì nel primo pomeriggio a Casalmaggiore, erano queste e saranno rispettate. La salma sarà cremata. Al posto del funerale si terrà una cerimonia privata, per pochi intimi (data e luogo non vengono per questo rivelati), al termine della quale sarà suonato in anteprima uno spartito scritto dal Maestro Zani appositamente per questa occasione. Note pucciniane, dal titolo “Saluto ai miei concittadini”. Un’uscita di scena da artista.
Per Casalmaggiore una grande perdita, come spiega a nome della comunità il sindaco Filippo Bongiovanni. “E’ veramente difficile commentare quanto il Maestro Zani ha fatto nel corso della sua esistenza: il bel libro di Paola Cirani racconta quanto questa persona fosse ricca di cultura, umanità e nobiltà d’animo. Ricordo che quando ci trovavamo erano sempre bei momenti, mai banali ed emergeva sempre qualcosa di nuovo. Ci ha lasciato la sua casa e questo gesto non lo scorderemo, anzi lo faremo fruttare per i musicisti di domani”.
Si tratta ora di rispettare le sue volontà. “Dalla data della morte, da accordi – spiega Bongiovanni – devono passare due anni durante i quali la moglie del Maestro avrà l’usufrutto della casa. Dopo di che Casa Zani diverrà effettivamente del comune per il suo utilizzo. Il Maestro aveva già preparato una stanza appositamente per la musica e qui vorremmo applicare una targa per ricordarlo. Lui voleva che la sua dimora fosse una Casa della Cultura, a tutto tondo, pur con predilezione per la musica: per questo abbiamo pensato al Casalmaggiore International Festival o alla Società Musicale Estudiantina, che qui potrebbero organizzare concerti o prove. Sono progetti che perfezioneremo col tempo, oggi ricordiamo un grande della nostra città”.
Casa Zani sarà dunque Casa della Cultura, per un personaggio che ha amato Casalmaggiore, rimasta nel suo destino. Qui Zani è nato e qui è morto, pur vivendo nove mesi l’anno a Milano, la città dove è cresciuto a livello professionale.
Paola Cirani, musicologa di Casalmaggiore, ha conosciuto mille aneddoti del Maestro, fino a farne un libro, presentato nel 2017. “Era spesso a casa mia e aveva una grande passione per i cani: gli dicevo, scherzando ma non troppo, che salutava sempre prima il mio cane di me. Parlavamo di teatro, lui mi rivelava confidenze degli incontri fatti in carriera, ma da questo mondo era uscito da tempo, perché non lo sentiva più suo. Diceva che era cambiato e non gli apparteneva”.
Tanti gli aneddoti e i cimeli che conservava. “Dal ventaglio del soprano Gilda Dalla Rizza – ricorda Cirani – alla scatola di sigarette appartenuta a Giacomo Puccini. L’aveva ricevuta da una parente del grande compositore e avremmo dovuto donarla al Museo di Gazoldo degli Ippoliti: stavamo già organizzando una vera e propria cerimonia di donazione. L’ultima sua opera l’abbiamo curata insieme nel 2019: si intitola “Musica respiro del mondo” ed è stata realizzata con l’Associazione Postumia, raccogliendo le bozze di un grande amico del Maestro, il musicista Gino Negri”.
Paola Cirani rivela poi una volontà di Zani, che ora fa abbastanza impressione. “E’ morto non lontano da casa mia, su una strada dove ha viaggiato mille volte. Lui voleva morire in auto, perché diceva che in auto aveva vissuto una vita intera. Non voleva morire in un letto d’ospedale. Alla fine è successo quello che voleva”.
Giovanni Gardani