Cronaca

Parco di via Italia, il book
crossing ma non solo...

Il parco è sempre pieno di gente: dalle famiglie con i piccoli a chi ha cani, dalle badanti che accompagnano anziani egli studenti in cerca di un piccolo angolo dove leggere tranquillamente

Si sono ritrovati in cinque, questa mattina, a mettere mano alla casetta del book crossing del parco di via Italia. Cinque volenterosi: Daniele Fortunati, Gian Carlo Simoni, Giovanna Anversa, Fabio Vezzosi e Giuseppe Cangialosi. Sarebbero servite sicuramente almeno un paio di persone in più ma si è fatto quanto si è potuto fare con le forze in campo. La casetta è stata comunque completamente svuotata, ripulita e rimessa in sesto. Mastro Daniele ha pensato alla struttura esterna, Gian Carlo, Fabio e Giuseppe alla pulizia interna e Giovanna si è occupata principalmente della pulizia dei libri che sono stati tutti portati fuori dalla casetta, ripuliti e posti in cartoni.

Ora, della ricatalogazione e della sistemazione si occuperà nei prossimi giorni Santa Federici con i suoi ragazzi che ha già le chiavi della struttura e provvederà a rimetterli in ordine, I lavori mancanti verranno effettuati probabilmente sabato prossimo. Sono da sistemare alcune panchine, ma a questo penserà Daniele Fortunati che nella falegnameria è davvero un maestro e sono da tappare buchi e fessure della casetta. Il più comunque è fatto per il book Crossing.

Ma non finisce qui: l’intenzione è di mettere a dimora alcune piante (almeno quelle che servono a terminare il filare che guarda all’argine maestro, piante, almeno tre, che abbiano già una struttura importante), di ripristinare l’area delle mellifere del bando Chiarini (che in parte si è autoripristinata, nella speranza che resista al prossimo taglio d’erba), di vedere se è possibile, sempre in autofinanziamento, sistemare un punto acqua in prossimità del book crossing e di dipingere, magari con la realizzazione di un murales, una delle pareti della cabina Enel. Per questa ultima iniziativa è in corso una interlocuzione con la stessa Enel per avere tutte le autorizzazioni che servono. “Dovrà essere un murales dedicato ai bambini, magari sullo stile di quello bellissimo realizzato per il museo di San Daniele Po”.

Serviranno naturalmente fondi. Almeno 3 mila euro per le piante, più un altro migliaio, probabilmente due, per il resto, compreso il punto acqua. Si cercherà di arrivare alla cifra suddetta in autofinanziamento e senza chiedere nulla all’amministrazione (una festa al parco,  appena cesseranno le limitazioni legate al Covid), magari una cena in via Baldesio, un paio di spettacoli e di eventi, un’asta di oggetti e opere donate per quello. Tutto è in fase di studio ma qui sono abituati a fare quello che studiano. Il tutto per rendere ancor più bello un parco che è già, al momento e senza possibilità di smentite, il meglio tenuto di tutta Casalmaggiore per quel che concerne le pubbliche aree. Se vi fosse naturalmente qualche privato, qualche ditta o associazione che volesse contribuire le porte sono sempre aperte.

Il parco è sempre pieno di gente: dalle famiglie con i piccoli a chi ha cani, dalle badanti che accompagnano anziani egli studenti in cerca di un piccolo angolo dove leggere tranquillamente.

Tanto del merito va ai volontari. Al manipolo di residenti di via Baldesio che tengono al luogo, alle nonne (alle quali si è aggiunta anche Ariana Novelli, che nonna non è ma alla quale l’idea del book crossing e della lettura delle favole ai bambini è piaciuta molto) che hanno deciso di prendersi l’impegno di aprire la casetta del Book Crossing e di fare animazione, alla Santa Federici che ha deciso di dare una mano sulla linea – che ha molto delle idee di Cristina Cirelli – del fare dei ragazzi e del lavoro della cooperativa un lavoro esterno, parte attiva della vita della città.

Il parco di via Italia, nonostante gli imbecilli che ogni tanto lo deturpano, i ladri di piante dei bambini ancor più miseri dei primi, le difficoltà resiste e continua a crescere. La speranza è che anche per gli altri parchi cittadini vi possano essere privati cittadini disposti ad organizzarsi e prendersene cura e – perchè no – un’amministrazione che assecondi gli sforzi e guardi con benevolenza all’azione dei privati in tutela del bene pubblico. Una città cresce con privati attivi ed amministratori capaci di farsi parte delle dinamiche positive. Questa è la speranza per il futuro.

Il parco di via Italia ha sciolto le vele. Ed ha il sorriso di tanti che lo frequentano. E questa è già un’ottima notizia. Non tanto per il futuro, o non solo per quello, ma soprattutto per il presente.

Nazzareno Condina

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