Economia

Consumi, il clima pazzo
rallenta il pomodoro lombardo

Le gelate tardive di aprile – spiega la Coldiretti Lombardia – hanno azzoppato l’avvio della stagione, rallentando le operazioni in campo e la crescita delle piantine. “Siamo partiti male con una primavera fredda" conferma Lorenzo Barilli, coltivatore di Casalbellotto.

Trapianti ancora in corso e avvio della raccolta posticipato di almeno una settimana. Sono gli effetti del clima pazzo sulla stagione del pomodoro da industria, che con il mese di giugno entra nel periodo decisivo per la crescita e lo sviluppo delle piantine. Lo rende noto la Coldiretti Lombardia dopo un monitoraggio tra i produttori in particolare nelle province di Cremona e Mantova, i due territori dove si concentra oltre il 70% della produzione lombarda di oro rosso.

Le gelate tardive di aprile – spiega la Coldiretti Lombardia – hanno azzoppato l’avvio della stagione, rallentando le operazioni in campo e la crescita delle piantine. “Siamo partiti male con una primavera fredda – conferma Lorenzo Barilli, coltivatore di Casalbellotto (Cremona) – I mesi di aprile e maggio sono stati piovosi e con temperature basse. Confidiamo nelle prossime settimane per avere il caldo necessario alla maturazione del pomodoro”. “L’aspetto positivo però – afferma Marco Buttarelli, produttore di Rivarolo del Re (Cremona) – è che le piante sono sane, per cui raccoglieremo un prodotto di alta qualità”.

Con l’emergenza Covid – spiega la Coldiretti Lombardia su dati Ismea – i prodotti trasformati a base di pomodoro sono stati tra quelli che hanno registrato il maggior incremento della spesa delle famiglie italiane con un +13% nel 2020 rispetto all’anno precedente. I derivati del pomodoro – conclude la Coldiretti regionale – sono il condimento più apprezzato dagli italiani che ne consumano circa 30 chili a testa all’anno a casa, al ristorante o in pizzeria secondo le stime della Coldiretti.

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