Viadana, Zaffanella e Saccani
rispondono a Cavatorta
"Come PD ed Uniti Per Viadana la sera stessa del 31 maggio avevamo chiesto a tutela della cittadinanza un’umile presa d’atto di responsabilità da parte del Sindaco che oggi alla luce dell’evoluzione dei fatti confermiamo in modo netto e preciso: Dimissioni!"
Rispondono Fabrizia Zaffanella e Adriano Saccani al sindaco Nicola Cavatorta in merito alla sospensione del Consiglio Comunale del 31 maggio e ai successivi commenti dello stesso Primo Cittadino.
FABRIZIA ZAFFANELLA – “Che la sospensione della seduta consiliare del 31 maggio sia dipesa da un vizio formale nella sua convocazione è un fatto ormai consolidato, come dimostrano la sospensione della stessa disposta dal Presidente del Consiglio ed il successivo sollecito del Prefetto a!la riconvocazione della riunione, il cui ordine del giorno dovrà comprendere anche gli argomenti esaminati prima della interruzione. Abbiamo già rilevato che trattavasi di un errore del sindaco e del suo apparato, di fronte al quale, si sarebbe potuto anche avere un atteggiamento benevolo se il sindaco avesse riconosciuto l’errore e spiegato la sua genesi! Ed invece il sindaco nega l’evidenza, sposta la discussione sulle competenze del direttore della biblioteca, mai messe in discussione e rifiuta di ammettere di aver sbagliato! Non contento, attacca la minoranza, colpevole evidentemente di aver invocato l’applicazione delle norme! A questo punto torna di attualità una domanda da me già posta in passato: come può un sindaco che dimostra di non conoscere norme di base, come la designazione del segretario comunale prima di una seduta, o i termini entro cui si possono prorogare gli incarichi ai dirigenti, amministrare con competenza una città come Viadana, dovendo affrontare problemi ben più complessi? Ancora una volta errori, indecisioni, mancanza di chiarezza, attacchi pretestuosi a chi solleva giustamente i problemi: tutto cio’ è nemico dell’efficienza e della buona amministrazione!”
ADRIANO SACCANI – “Leggendo la stampa locale con la seconda versione rettificata molto a posteriori del Sindaco Cavatorta in merito ai motivi che hanno portato all’annullamento del Consiglio Comunale del 31 maggio, nella mia carica di Consigliere Comunale della lista di opposizione Uniti per Viadana mi sono sentito sia profondamente offeso che particolarmente allibito dalle dichiarazioni del primo cittadino Viadanese. Come testualmente dichiarato oggi dal Sindaco Cavatorta la richiamata delibera di giunta n. 90 del 2019 (firmata dal facente funzioni Cavallari) che identificava il Dott. Aliani come Vice Segretario prevede specificatamente che “si provvederà con successivo decreto sindacale alla nomina dello stesso in ogni caso di assenza dalla sede del segretario generale” e la mancanza di questo decreto che doveva essere emesso e firmato dallo stesso Sindaco ha portato il Presidente Gozzi (post sospensione per più di mezzora) a riconoscere la mancanza del requisito per portare avanti il Consiglio Comunale dovendolo di conseguenza annullare e riconvocare. Il Sindaco Cavatorta quando dichiara “che per essere utile a tranquillizzare gli animi di qualche membro della minoranza provvederà alla riconferma del Dott. Aliani con atti formali” dimostra, oltre a risultare arrogante e sprezzante verso le opposizioni ed il rispetto delle regole democratiche, tutta la sua totale impreparazione amministrativa in quanto l’atto formale necessario e che mancava la sera del 31 maggio era di sua unica competenza. Da parte del Sindaco, dare la colpa alle opposizioni (cambiando versione) è solo il secondo e patetico tentativo di nascondere le proprie incapacità dopo che subito aveva tentato di scaricare la responsabilità sugli Uffici Comunali dicendo che il documento era pronto ma nessuno lo aveva sottoposto per la firma. Come PD ed Uniti Per Viadana la sera stessa del 31 maggio avevamo chiesto a tutela della cittadinanza un’umile presa d’atto di responsabilità da parte del Sindaco che oggi alla luce dell’evoluzione dei fatti confermiamo in modo netto e preciso: Dimissioni!“.
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