Alice Ferrari agli Italiani di pesca
in apnea: "Ce la metterò tutta"
Il contest si svolgerà in due giornate, cinque ore a giornata e il punteggio si baserà sul numero dei pesci presi, moltiplicati per i loro coefficienti, e sul loro peso. Ci sarà un punto di ritrovo per i gommoni e al “pronti via” ogni imbarcazione si dirigerà verso i punti precedentemente segnati col GPS
Aspettava da un pò questo momento Alice Ferrari ed il momento è arrivato: in settimana partirà per Torre San Giovanni (LE) dove il 18 e il 19 giugno si svolgeranno i Campionati Italiani Assoluti di Pesca in Apnea.
Avevamo già parlato di lei e di questa sua passione esplosa all’improvviso e chi la conosce sa che Alice, se intraprende una strada, la percorre tutta, fino in fondo, senza farsi fermare da dubbi o sconforto. E’ una prima volta per lei e per le altre donne che parteciperanno perché fino ad oggi accedere alle gare era consentito solo agli uomini.
Questa volta saranno insieme uomini e alcune donne toste, spalla a spalla sott’acqua nel medesimo campo gara, solo il metro di classifica sarà differente. Portarsi prima sul luogo è necessario alla preparazione che è l’aspetto più importante. Serve conoscere il campo gara, ispezionare il fondale, individuare i massi dove i pesci fanno tana, mappare col GPS e avere tutto super organizzato in modo da non perdere tempo in acqua durante la gara.
Il contest si svolgerà in due giornate, cinque ore a giornata e il punteggio si baserà sul numero dei pesci presi, moltiplicati per i loro coefficienti, e sul loro peso. Ci sarà un punto di ritrovo per i gommoni e al “pronti via” ogni imbarcazione si dirigerà verso i punti precedentemente segnati col GPS.
Figura fondamentale è l’assistente o barcaiolo che non solo conduce il gommone ma partecipa alla preparazione e all’organizzazione: trovare i siti, stabilire quanti tuffi fare per ogni sito, stabilire quado il concorrente deve mangiare e bere, stabilire con quali segni comunicare quando si ha in mano una preda affinché gli altri concorrenti non si avventino sulla stessa tana, e cosa non da poco, durante la gara rappresenta gli occhi fuori campo del concorrente che assiste e si occupa della sua sicurezza.
Alice è tranquilla, come sempre, perché consapevole che si impegnerà senza riserve affinché tutto sia organizzato nei minimi dettagli, e determinata e puntigliosa quale è, non si fatica a crederci; ha noleggiato il suo gommone, ha comprato tutto l’equipaggiamento doppio in quanto potrebbe servire, senza l’aiuto di un minimo sponsor, e ha instaurato un’ottima sintonia col suo barcaiolo di cui si fida ciecamente.
Finiti i giorni di preparazione non resta che riposare e attendere che la gara abbia inizio. La maggior parte dei partecipanti sono persone che vivono al mare, dove questo sport è abbastanza diffuso; per Alice invece, che viene dalla pianura padana, allenarsi è più complicato perché nemmeno nelle città vicine ha trovato centri sportivi o piscine che pratichino l’apnea.
Avere una squadra, un piccolo gruppo e un luogo in zona dove condividere e praticare questa passione, renderebbe tutto più semplice e più snello soprattutto dopo una giornata di intenso lavoro.
“Da me stessa pretendo di eseguire la preparazione in maniera impeccabile senza tralasciare nessun dettaglio, voglio che tutto sia super organizzato. Ovviamente al podio si spera sempre ma sarei già contenta se riuscissi a battere qualche uomo, che son certa non perderanno occasione di prenderci un po’ in giro e di credere che cappotteremo, e naturalmente spero di prendere almeno un paio di pesci a giornata. Resta la grande speranza che primo o poi qualche piscina della zona si decida ad istituire corsi”.
Decisa, fiera, atletica, forte e consapevole del suo valore, che da sempre è il risultato di impegno senza soste e determinazione, ci lascia con la promessa che ci terrà aggiornati step by step. Orgoglio casalasco che si aggiunge a tanti altri ma che si distingue per avere portato nella nostra piccola città uno sport che raramente una donna intraprende e che magari diventerà un altro nostro fiore all’occhiello.
Giovanna Anversa