Fanghi tossici: “Sostanze inquinanti
centinaia di volte superiori ai parametri”
Nel 2016, tuttavia, l’Osservatorio epidemiologico dell’Ats di Brescia aveva condotto uno studio da cui era emerso un eccesso di mortalità nei maschi per tumori maligni di laringe, trachea, bronchi e polmoni, con un aumento, rispetto alla media di Ats di ben il 55%.
Dagli odori molesti all’operazione che ha scoperchiato lo spandimento di fanghi tossici e illegali anche nelle campagne del Cremonese. Il gip Elena Stefana, come riporta il Giornale di Brescia, parla nell’ordinanza di dati “impressionanti” e scrive: “Nei campioni dei gessi in uscita dall’azienda e in spargimento le sostanze inquinanti (fluoruri, solfati, cloruri, nichel, rame, selenio, arsenico, idrocarburi, zinco, fenolo, metilfenolo e altri) erano decine, se non addirittura centinaia di volte superiori ai parametri di legge”.
All’azienda in questione, la Wte srl, cui sono stati posti sotto sequestro anche tre impianti di riciclaggio di cui uno a Quinzano, viene contestata la vendita di 150mila tonnellate di fanghi contaminati da metalli pesanti, idrocarburi e altre sostanze inquinanti, spacciati per fertilizzanti e smaltiti su tremila ettari di terreni agricoli nel Nord Italia. I reati di cui la società dovrà rispondere sono traffico illecito di rifiuti e gestione di rifiuti non autorizzata.
La Wte, secondo quanto ricostruito dalle indagini, ritirava i fanghi prodotti da numerosi impianti pubblici e privati di depurazione delle acque reflue urbane ed industriali, facendosi pagare somme ingenti, con la promessa di trattarli mediante un procedimento che ne garantisse l’igienizzazione e la trasformazione in sostanze fertilizzanti. In realtà la ditta non sottoponeva i fanghi contaminati al trattamento previsto, anzi vi aggiungeva ulteriori inquinanti come l’acido solforico derivante dal recupero di batterie esauste. Un’operazione consapevole come si evince dalle intercettazioni già rese note nei giorni scorsi.
Non ci sono ancora evidenze per quanto riguarda le conseguenze sulla salute dato che mancano ancora studi che dimostrino con certezza la correlazione tra miasmi e l’incidenza di tumori sulla popolazione. Nel 2016, tuttavia, l’Osservatorio epidemiologico dell’Ats di Brescia aveva condotto uno studio da cui era emerso un eccesso di mortalità nei maschi per tumori maligni di laringe, trachea, bronchi e polmoni, con un aumento, rispetto alla media di Ats di ben il 55%.
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