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Marconi, l'importanza delle api
e dell'ambiente come lezione

I bambini sono parte della città. Parte attiva ed importante e così, con tutti i rischi (e gli imbecilli) del caso deve continuare ad essere. GUARDA LA FOTOGALLERY E IL SERVIZIO TG DI CREMONA 1

La lavanda, al parco di via Italia, non c’è praticamente quasi più. Il rosmarino è stato dimezzato. La libreria delle mellifere, posta dai bambini che hanno personalmente piantato le essenze sotto la supervisione di Silvia Tei, è stata ancora una volta presa di mira. In maniera vile da vili adulti, come spesso accade in questi casi, senza rispetto per le cose altrui, e ancor peggio senza rispetto delle cose dei più piccoli.

Alla scuola è stato consigliato di piantare le essenze mellifere direttamente dentro al piccolo spazio verde della struttura di strada Baslenga, ma le maestre non sono dello stesso parere: “Quello legato alle api è un progetto che deve essere esterno, che deve essere nella città. Saremmo più tranquille e più sicure se fosse qui, ma non avrebbe lo stesso senso”. Il senso è quello che la scuola è parte della città, che le azioni a tutela dell’ambiente e della sua biodiversità hanno un senso compiuto non all’interno di un piccolo recinto, ma all’esterno. La sensazione è che abbiano dannatamente ragione loro.

I bambini sono parte della città. Parte attiva ed importante e così, con tutti i rischi (e gli imbecilli) del caso deve continuare ad essere.

Hanno buoni amici e amiche le api del Casalasco. Sono i bambini e le bambine della scuola Marconi, posta a metà tra la Baslenga e l’argine Maestro che ieri hanno dato vita ad una vera e propria giornata per ricordarne l’importanza nell’equilibrio di tutto l’ecosistema. E se le api hanno buoni amici e amiche è perché amici e amiche hanno buoni maestri che insegnano ogni giorno l’importanza e il rispetto dell’ambiente e della vita. E buoni dirigenti (Sandra Guidelli è un’ottima dirigente) che hanno una spiccata sensibilità per le tematiche ambientali.

Ieri era pure la giornata mondiale delle api ma quella della Marconi non è stata una giornata estemporanea allestita tanto per fare qualcosa. L’impegno per le api e per la loro difesa parte da lontano. Parte cinque anni fa quando la scuola si aggiudicò un premio al Bando Chiarini, premio che diede il via a tutta una serie di iniziative che vengono tutt’ora portate avanti. La scuola di Casalmaggiore pur non essendo l’unica che possiede arnie per le api, è l’unica che cerca di seguire tutto il processo della produzione del miele, smielatura inclusa.

L’anno scorso e quest’anno, col Covid, non è stato semplice. Perché un progetto come quello legato alle api non lo si può vivere dietro al monitor: ambiente e natura vanno vissute in maniera diretta per farsene parte e per comprenderle. La terra deve essere toccata a mani nude, l’osservazione è fondamentale come sono fondamentali le sensazioni. Lo sanno bene le insegnanti che seguono i figli della città. Hanno cercato di fare tutto il possibile per trasferire nel virtuale ciò che virtuale non è e ci sono riuscite perché é rimasta viva la sensibilità sull’ambiente.

Ma la bellezza di un progetto come quello legato alle api e alla biodiversità è anche un altro: “Questo è un progetto inclusivo, ogni bambino può fare la sua parte. Ogni bambino è parte integrante del progetto”. Ai piccoli viene insegnato a “prendersi cura” delle cose del mondo. Siano insetti, fiori, animali: siamo e sono tutti parte di un unico sistema che tutto e tutti ci comprende e in cui tutto e tutti sono ugualmente importanti, dalla piccola e laboriosa ape all’imperatore.

“Il Marconi – ci racconta Giusi Romano, referente per ilprogetto legato alle api dell’Istituto – è molto sensibile ai temi della sostenibilità ambientale. E’ da anni che portiamo avanti il progetto Ronzii sul Po. Ci teniamo alla salvaguardia e alla tutela dell’ambiente e delle api. Le api sono nostre amiche da diversi anni, da quando abbiamo vinto il bando Chiarini nel lontano 2016. Siamo l’unica scuola in Italia che ha un laboratorio di smielatura. Con i contributi del concorso Chiarini e quello dei genitori abbiamo acquistato tutti i macchinari e le arnie, e abbiamo cominciato questa attività. La scuola produce miele, la scuola produce l’oro giallo liquido. I bambini sono molto coinvolti. Il progetto Ronzii sul Po è stato poi integrato col progetto La Tangenziale delle essenze. Anche in questo caso i bambini sono stati protagonisti mettendo a dimora le piante aromatiche e mellifere per le api in periodo di carenza di fiori. Porteremo avanti questo progetto ancora per molti anni. Crediamo nell’ambiente, crediamo nelle api, crediamo nella tutela della biodiversità. Più tuteliamo le api, più salvaguardiamo l’ambiente, più salvaguardiamo noi stessi e la nostra salute. Dalle api dipende la vita di tutti quanti noi”.

A farle eco l’insegnante Nuccia Brambilla, anche lei fortemente impegnata sulle tematiche ambientali. Segue tutto il discorso Green School: “Il nostro progetto Green School è un progetto che la scuola ha abbracciato già da due anni. L’anno scorso, nonostante fosse il primo anno, abbiamo ricevuto l’attestazione di scuola green, e anche con un particolare merito per tutto il lavoro che la nostra scuola ha svolto. Grande apprezzamento è stato dato proprio a questo lavoro sensibile sulle api. Il lavoro della Green School tocca molti pilastri. Quest’anno il lavoro ovviamente è stato un po’ ridimensionato, ma non come impegno. Ci siamo concentrati in modo particolare sul riciclo dei rifiuti, lo smaltimento, la raccolta differenziata, il rispetto dell’acqua il consumo idrico e di elettricità, e poi è stato fatto soprattutto dalle classi quinte un lavoro molto bello sulla merenda, perché questo ha significato non solo un discorso di salute e di alimentazione, ma anche un discorso di non produzione di scarti e di rifiuti. Gli alunni hanno spaziato, scegliendo in maniera autonoma, alimenti come frutta secca, frutta fresca, verdura, latte e derivati, semi e semini. Loro non hanno mai portato da ottobre merende confezionate. Niente scarti, niente plastica, niente cose di questo tipo. Anche il lavoro fatto dai bambini è stato importantissimo e loro sono stati poi bravissimi a sensibilizzare le famiglie e a coinvolgere anche l’esterno che per noi, come dice la maestra Giusi, è importante. Noi lavoriamo con i bambini ma poi bisogna sensibilizzare all’esterno della scuola”.

Il lavoro prosegue e – si spera – con l’anno scolastico prossimo possa riprendere con maggior vigore e soprattutto sempre in presenza. In una città in cui – dal punto di vista decisionale – i bambini contano poco, e in cui contano ancora meno le insegnanti c’è un corpo docente assolutamente capace e affidabile che lavora per un presente ed un futuro migliore. E non solo dal punto di vista nozionistico.

I bambini escono scaglionati – come da procedura Covid – dalla scuola. Hanno tutti una maschera. Hanno realizzato fiori, arnie di carta, disegni e cartelloni. Hanno lavorato e approfondito per capire l’importanza di tutte le creature nell’equilibrio del pianeta. Hanno appreso lezioni importanti che nessun libro – più importante e completo della natura – può dare loro.

QUI SOTTO IL SERVIZIO TG DI CREMONA 1

Nazzareno Condina

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