Politica

Morti sul lavoro, Piloni (PD)
ed Erba (M5S): "Ora risposte"

"Bisogna mettere questo tema in cima all'agenda della nostra Regione, istituendo una commissione d'inchiesta sulle condizioni del lavoro in Lombardia e dedicando nella riforma della Legge 23 capitoli interi alla prevenzione e al potenziamento dei controlli. Ma anche più formazione costante per datori di lavori e dipendenti" conclude Piloni.

“L’ennesima morte sul lavoro chiede a tutti un impegno perché non accada mai più. Un impegno definitivo, però. Perché la politica non può occuparsi delle morti del lavoro limitandosi a commentarle solo quando accade la tragedia”. Ad affermarlo è il consigliere regionale del Pd Matteo Piloni, a seguito dell’ennesima tragedia accaduta nei giorni scorsi a Busto Arsizio, dove un operaio di 49 anni è morto per un infortunio sul lavoro.

“Non è accettabile che nel 2021 si muoia ancora di lavoro. È di pochi giorni fa la scomparsa di una ragazza di 22 anni a Prato, mentre i numeri degli incidenti sul lavoro sono allarmanti: gli infortuni sul lavoro in Lombardia nel marzo scorso sono stati 7237 mentre tra gennaio e marzo sono stati 23900. Una tragedia quotidiana, troppo spesso dimenticata, per cui è evidente che le istituzioni non stanno facendo abbastanza. Per porre fine a questa tragedia ora è necessario l’impegno di tutti. Ogni giorno – osserva Piloni – in Italia si contano vittime nei settori della manifattura, delle costruzioni, dei trasporti, del magazzinaggio, del commercio e anche della sanità. In queste settimane siamo tutti concentrati sulla ripartenza, ma credo non possa esistere un vero riscatto a questo anno di pandemia se non si affronta il tema della sicurezza sul lavoro. La questione ci riguarda tutti, è un’emergenza. E tutti, datori di lavoro e istituzioni, devono concorrere a risolverla. È evidente che in Regione Lombardia bisogna fare di più, molto di più, sulle politiche di prevenzione e sulla sicurezza sul lavoro, che in questo anno e mezzo, sono state completamente abbandonate”.

“185 morti sul lavoro in tre mesi, di cui 22 in Lombardia, sono un dato tragico che richiede delle risposte immediate – sottolinea il consigliere dem -. Solo due anni fa in Consiglio Regionale veniva approvato all’unanimità un ordine del giorno del Partito Democratico che chiedeva maggiori controlli a cui, evidentemente, la Regione non ha dato corso, ma non si può indugiare oltre”.

“Bisogna mettere questo tema in cima all’agenda della nostra Regione, istituendo una commissione d’inchiesta sulle condizioni del lavoro in Lombardia e dedicando nella riforma della Legge 23 capitoli interi alla prevenzione e al potenziamento dei controlli. Ma anche più formazione costante per datori di lavori e dipendenti” conclude Piloni.

“In questi giorni si stanno susseguendo troppe notizie di morti sul lavoro e questo è inaccettabile. L’obiettivo di tutti deve essere quello di ridurre a zero
gli infortuni compiendo tutti gli sforzi possibili per evitare che si ripetano”, commenta Raffaele Erba, consigliere regionale del Movimento 5 Stelle.

“A livello nazionale esistono già diversi strumenti che però vanno rafforzati e resi capillari. Sul fronte Regionale dobbiamo sapere che la Lombardia ha piena autonomia in questa materia. Purtroppo ancora troppo poco è stato fatto su questo importante tema nonostante le nostre ripetute sollecitazioni. Serve incrementare gli investimenti, potenziare i controlli, fornire sostegni alle imprese ma soprattutto lavorare sulla formazione e la sensibilizzazione. Queste azioni possono trovare copertura con i risparmi che si avrebbero sul Sistema Sanitario Regionale con la diminuzione degli infortuni”.

“Purtroppo tutte le proposte e gli atti che abbiamo presentato in questa direzione sono stati assurdamente bocciati dalla maggioranza. Occasioni sprecate per arginare un problema serio e attuale. Continueremo a richiedere con forza un impegno maggiore sul tema, soprattutto all’Assessore Moratti che ha la delega sulla sicurezza”, conclude il consigliere Erba.

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