Vandali all'asilo Crescere e alla
Bedoli: furto di una decina di euro
“Purtroppo questi episodi si stanno ripetendo con frequenza: stiamo lavorando per posizionare altre due telecamere su via D’Aquino per avere una copertura totale della zona, senza offrire così zone scoperte di passaggio ai malviventi" spiega Bellini.
Doppia intrusione nella notte tra giovedì e venerdì presso l’Asilo nido Crescere di Viadana e la vicina scuola materna Bedoli. I ladri alla fine sono riusciti a rubare una decina di euro, dalla macchinetta del caffè che si trova presso l’asilo nido. Ad accorgersi dell’intrusione sono state le insegnanti, che hanno poi contattato la polizia locale di Viadana.
Era presente venerdì mattina al sopralluogo anche l’assessore alla Sicurezza Romano Bellini, che fa il punto della situazione: “Da quanto abbiamo appurato, prima sono entrati all’asilo nido, dove hanno spinto la porta di emergenza verso l’interno in modo innaturale, riuscendo a forzarla senza troppa fatica – spiega Bellini -. Qui sono state scassinate le macchinette del caffè ed è stata rubata un po’ di monetina, anche perché non vi era altro da portare via. Si parla di un furto di 5-10 euro”.
Successivamente i ladruncoli si sono spostati dall’altro lato della strada, alla Bedoli. “Hanno provato – spiega Bellini – a forzare le porte laterali, ma hanno rotto le maniglie di plastica, senza riuscire ad entrare. Così si sono spostati verso la porta centrale, rompendo la serratura e riuscendo ad accedere ma fermandosi poco dopo: la seconda porta, infatti, non ha ceduto e così il raid è terminato”.
L’intenzione ora è di osservare le immagini delle telecamere di videosorveglianza che si trovano in via Solazzi. “Purtroppo questi episodi si stanno ripetendo con frequenza: stiamo lavorando per posizionare altre due telecamere su via D’Aquino per avere una copertura totale della zona, senza offrire così zone scoperte di passaggio ai malviventi – spiega Bellini -. Certamente si è trattato di ragazzi, non di ladri esperti, anche perché il bottino è minore rispetto ai danni che – per quanto non troppo ingenti, per fortuna – ora dovremo ripagare”.
Giovanni Gardani