Daniele è partito. Le immagini, e
qualche pensiero, sull'ultimo viaggio...
Ognuno ha le sue doti - ha sottolineato don Claudio - ognuno ha i suoi pensieri e la sua bellezza, ognuno ha qualcosa di immensamente unico e raro da dire, e da dare. FOTOGALLERY
Daniele è partito. Forse, come recitano le parole di quella canzone, la prima che aveva inaugurato la stereobike costruitagli da Luigi, non doveva andre così. Non c’era Luigi, il lavoro lo ha riportato lontano ma quelle note hanno risuonato a lungo, al termine della messa di addio, sul sagrato dell’abbazia di Santo Stefano. Tutti ora siamo un po’ più soli. E lo siamo davvero perché Daniele non c’è più. Daniele è partito ed è sotto un altro cielo.
C’era davvero tantissima gente in Chiesa, ed altrettanta fuori. C’erano gli amici, compresi i due che hanno vegliato la salma tutta notte e che don Claudio Rubagotti ha ritrovato questa mattina, insieme al loro cane, a vegliare quella bara bianca. Compreso il ragazzo che questa mattina, sempre molto presto, ha chiesto una paletta per raccogliere lo sporco accumulato con la scopa davanti al sagrato. Daniele doveva partire, uscire da quella Chiesa, in un mondo più pulito. Idealmente lo ha fatto, e lo ha fatto circondato dall’infinito affetto dei tanti.
L’affetto, e l’amore si dimostrano in tanti modi. Con la presenza, con gli occhi segnati dal pianto, con le urla strazianti di mamma Antonella, con l’agonia negli occhi di papà Antonio. Con l’esserci. Con le foto, i cartelloni, i palloncini, l’abbraccio più profondo tra chi resta, i pensieri di cui liberarsi ed altri da riportarsi dentro, col fumo di una sigaretta che sale leggero come il volo dell’anima. Con la spavalderia di chi ti dice che Daniele è ancora lì, è ancora con loro, è ancora con la sua bicicletta, i suoi grandi occhi, il suo sorriso. Con l’abbraccio strettissimo di chi si abbraccia come se non ci fosse un domani. E non sempre un domani c’è. L’affetto e l’amore si dimostrano in tantissimi modi e tanti facciamo fatica a leggerli solo perché, tante volte, siamo voltati dall’altra parte a guardare l’apparenza, senza afferrare la sostanza.
E’ scoppiato il cuore anche a noi, che funerali il 30 anni ne abbiamo visti tanti e tante vicende le abbiamo vissute e scritte, quando tra i colori dei fumogeni, nero come la tenebra e rosso come il sangue, sono risuonate le note di quella canzone che Luigi ci ha raccontato e che ha voluto fosse scritta in quel cartellone. Aveva voluto Daniele ci fosse tra quelle della sua stereobike. Ci è scoppiato il cuore, quando le urla strazianti si sono liberate, quando fuori gli amici si sono stretti gli uni agli altri, trama d’uno stesso ordito, per salutare la bara bianca che entrava, e per un’ultima volta, in un mezzo meccanico per andare a trovar quiete tra le altre. Quando gli amici, tutti gli amici, hanno deciso di accompagnare in un mesto corteo quel corpo ormai senza più vita, anima libera tra le nuvole e il vento. E’ stato un bene. L’ultima lezione che Daniele ci ha dato. Sin che abbiamo in noi la forza di sentire il cuore che scoppia, il nodo più stretto in gola, i moti più tumultuosi dell’anima abbiamo un senso pure noi.
“… solo che non doveva andar così, solo che tutti ora siamo un pò più soli qui tutti ora siamo un pò più soli qui…”
Daniele è partito, lo ha ricordato anche don Claudio in una bellissima predica che ha tracciato l’umanità di Daniele, l’umanità di tanti ragazzi che facciamo fatica a scorgere semplicemente perché non guardiamo più, non siamo più abituati a farlo. Non siamo più in grado di ascoltare anche se ci arroghiamo e sempre il diritto di giudicare gli altri. Quello fa casino, quello fuma l’erba, quello non è mai in casa, quell’altro non studia, quell’altro ancora ci manda a fanculo.
Ognuno ha le sue doti – ha sottolineato don Claudio – ognuno ha i suoi pensieri e la sua bellezza, ognuno ha qualcosa di immensamente unico e raro da dire, e da dare. La pioggia dagli occhi non scende a comando. Scende se l’assenza è forte, se quello che hai dato in vita é doloroso ricordo in morte. Scende se c’è amore, c’è sostanza, c’è bellezza, c’è malinconia.
Daniele è partito. E i protagonisti di queste immagini sono tanti altri Daniele, quelli che restano da ascoltare, su qualcuna delle nostre strade…
Nazzareno Condina (Testo e foto)