Salute

Oglio Po, servono 15 infermieri
Piccinelli: "Premialità per attrarli"

"Credo che anche il Comune debba fare la propria parte politica cercando di far dialogare diversi soggetti, dall’Asst a varie realtà locali (alcune si sono già rese disponibili): innanzitutto per farsi sentire da Asst e anche per valutare la possibilità di creare premialità locali che invoglino l’arrivo di nuovo personale infermieristico"

Servono iniziative concrete a favore dell’Oglio Po. E servono soprattutto infermieri per evitare problemi e nell’ottica del rilancio del nosocomio casalasco. A farsi portavoce delle richieste Annamaria Piccinelli (Vivace e Sostenibile) che invita tutti a fare la propria parte. La consigliera comunale di Casalmaggiore, da anni impegnata nelle battaglie a difesa dell’Oglio Po rilancia anche l’idea del rendere attrattivo il lavoro nell’ospedale casalasco con iniziative territoriali.

La visita del Presidente Fontana – spiega Annamaria Piccinelli –  è stata anche occasione per riferirgli della necessità impellente, per il nostro ospedale, di avere personale infermieristico. Mancano circa 15 infermieri e quelli che ci sono saltano le ferie da tempo. La situazione è aggravata dal trasferimento di infermieri al centro vaccinale e da altri assorbiti a fare tamponi. A differenza di quanto è stato detto, l’emergenza Covid è difficile che sia in dirittura d’arrivo, tra gli addetti si parla di una probabile quarta ondata. Il risultato è che, per mancanza di infermieri, il reparto di Pediatria è stato chiuso e trasferito a Cremona (si spera momentaneamente) e in grave difficoltà, sempre per carenza infermieristica, è la Medicina e in generale il personale infermieristico è stremato. I primariati esistenti, che, speriamo Asst se ne convinca, sono un’attrattiva fondamentale per l’Ospedale, stanno iniettando nuovo entusiasmo e si vede nell’ottimo lavoro di Oculistica e nei programmi di rinnovamento del nuovo primario di Radiologia. Il facente funzione di Ortopedia, che purtroppo continua a non essere promosso a Primario, attira moltissimi pazienti. Sono stati da poco aperti importantissimi ambulatori pediatrici: allergologico, infettivologico, cardiologico, ecocardiologico. Sono tanti segnali positivi che devono essere appoggiati e favoriti affrontando il problema più impellente e deflagrante che è quello della grave carenza di infermieri. Io credo che ognuno debba contribuire come può. Questo non significa che ci si possa dimenticare dei problemi a monte: una politica nazionale che ha tagliato sulle specialità universitarie e sugli ospedali periferici, una Regione che ha creato vistosi vantaggi nella sanità privata con una conseguente migrazione di medici; una Asst che da tempo “risparmia” su Primari, formazione, strumentazione. Tutto tristemente vero e su cui bisogna continuare a insistere, ma il personale infermieristico non ne può più adesso e questa è una realtà da affrontare nell’immediato. I concorsi sono stati fatti e le graduatorie ci sono, ma è il classico “gatto che si mangia la coda”, i turni pesanti per mancanza di infermieri, allontanano gli infermieri usciti dal concorso. Credo che anche il Comune debba fare la propria parte politica cercando di far dialogare diversi soggetti, dall’Asst a varie realtà locali (alcune si sono già rese disponibili): innanzitutto per farsi sentire da Asst e anche per valutare la possibilità di creare premialità locali che invoglino l’arrivo di nuovo personale infermieristico. Se ne parlerà in uno dei prossimi Consigli comunali“.

N.C.

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