Gussola, si è spento Mauro
Frigeri, l'autista dello scuolabus
Mauro Frigeri era in attesa di un'operazione a un arto. Un'operazione non particolarmente difficile e senza rischi. Poco tempo fa ha cominciato a sentirsi poco bene. I successivi accertamenti hanno individuato un male di quelli che non lasciano scampo
Un’intera comunità si stringe nel lutto per l’improvvisa scomparsa, a soli 53 anni, di Mauro Frigeri. In tanti lo ricordano come l’autista dello scuolabus dell’Unione Terrae Fluminis, a far la spola e ad accompagnare i piccoli a scuola o nelle piccole uscite. “Per tanti anni – scrive l’unione – ha prestato il suo servizio alla guida dello scuolabus, accompagnando i bambini della nostra comunità a scuola ed è stato un prezioso collaboratore sempre disponibile ed affidabile”.
Mauro Frigeri era originario di Scandolara Ravara anche se, gussolese, si sentiva da sempre. Suo padre era di Gussola. Da ragazzino raggiungeva il comune confinante per la strada bassa per stare con i suoi amici che proprio a Gussola avevano casa. “Da ragazzini – ci racconta Sante Granelli – ci riparavamo le macchine sotto il pergolato di casa. Serate e sabato a motori e merende”. Aveva fatto il meccanico per una decina d’anni nell’autofficina Peri poi, forte anche delle patenti acquisite nel periodo del servizio di leva, era stato assunto in comune. Proprio nell’ambito del suo lavoro aveva conosciuto quella che sarebbe diventata la sua futura compagna, Monia, maestra d’asilo. Da Monia aveva avuto una figlia che adesso ha 11 anni.
Disponibile sempre e sempre affabile, era stato consigliere del Motoclub Bergamonti e membro del Club 500 insieme a Sante Granelli, amico da una vita: “Aveva due anni in più di me – ci spiega un incredulo Sante – e ci siamo conosciuti nel 1984, Mauro aveva 15 anni e io 13. Veniva da Scandolara e, senza nulla togliere a quel comune, lui si sentiva di Gussola. Quando si parlava di auto o di moto eravamo noi due a tenere banco. Mauro c’era ai raduni e c’era quando ci si doveva trovare per organizzare qualcosa. Lo voglio ricordare così, quando decidevamo di organizzare qualcosa e lui prendeva e partiva, o le notti di viaggio, le Fiat 500 e le moto. Sono tanti i ricordi di una vita. Una sera, era il 28 dicembre, decidemmo all’improvviso di partire in 500 per Cervinia. Volevamo vedere se sarebbe stato possibile organizzare una gita. Alle 3 di notte eravamo in macchina, tornammo alle 22 del giorno dopo. Ci guardammo in faccia per dirci che si poteva fare. Nel 1999 organizzammo per il motoclub Scooter Beach per i ragazzini. Noi partimmo prima e lui ci raggiunse con Monia al sabato pomeriggio, subito dopo aver finito il giro con lo scuolabus. Eravamo sempre pronti a mettere mano ad un motore ed era divertente lavorare assieme. In questo momento non mi vengono altre parole. Eravamo più che amici, davvero una bruttissima notizia”.
Mauro Frigeri era in attesa di un’operazione a un arto. Un’operazione non particolarmente difficile e senza rischi. Pochi giorni fa ha cominciato a sentirsi poco bene. I successivi accertamenti hanno individuato un male di quelli che non lasciano scampo. Un male che se lo è portato via in pochissimo tempo. “Senz’altro – si legge nel messaggio di commiato del comune di Gussola e Torricella del Pizzo – non lo dimenticheremo. Possa riposare in pace. Porgiamo le sentite condoglianze di una intera comunità alla sua famiglia”.
Nazzareno Condina