Salute

Viadana III, Cavatorta: "Dati
pesanti: ora remare insieme"

"Sono convinto che le stesse aziende in questione hanno tutto l’interesse e volontà di migliorare le criticità. Un percorso migliorativo in questi anni è stato affrontato: se remiamo nella stessa direzione, senza polemiche e col rispetto di tutte le parti, possiamo davvero portare a un miglioramento concreto”.

Nel tardo pomeriggio di giovedì è stato ufficialmente presentato lo studio epidemiologico Viadana III, indagine che ha confermato una incidenza di tumori superiore alla media nel distretto sanitario di Viadana. L’analisi è stata portata avanti da Ats Valpadana in collaborazione con ricercatori universitari e in particolare con l’Università di Verona, rappresentata in videoconferenza dal dottor Alessandro Marcon. Va ricordato che Viadana e il suo distretto, 363 km quadrati e 47mila abitanti, rappresentano il più grande polo industriale italiano per la produzione del pannello truciolare.

Che fare, dunque? Nello studio presentato, che ha dunque una parte di analisi e anche una di proposte e soluzioni, si consiglia di attuare misure di prevenzione rivolte a tutte le fonti possibili dei contaminanti, come per esempio l’introduzione di una zona di rispetto tra le aziende e le abitazioni e la riconversione ad aree verdi. Secondo lo studio sarebbe inoltre una riduzione delle emissioni di legna e pellet, una riduzione del traffico veicolare, con la riattivazione della pipeline del metanolo e il potenziamento del traffico su rotaia. Si è inoltre parlato di una possibile sperimentazione di sostanze alternative alla formaldeide. E’ infatti possibile che l’inquinamento atmosferico, in particolare da formaldeide, contribuisca agli eccessi di leucemie, senza dimenticare l’abortività spontanea e i tumori respiratori, anche se questa correlazione – è stato spiegato – andrà verificata.

Per la prima volta si è alzata anche la voce del sindaco di Viadana Nicola Cavatorta, che ha partecipato alla videoconferenza. “Alcuni dati sono inequivocabili – ha detto Cavatorta – e Viadana ha in particolare il primato della abortività. Trovarsi in Pianura Padana è uno svantaggio, dato che anche i comuni vicini a Viadana hanno tutti numeri molto preoccupanti. Quello che adesso affrontiamo è frutto di scelte passate, con cui oggi facciamo i conti. Lo sviluppo produttivo ha portato benessere, ma anche lati negativi. Un’amministrazione può fare molto: noi per esempio abbiamo varato un Piano di Governo del Territorio, che riduce l’urbanizzazione. Tornando al nocciolo della questione, sono convinto che le stesse aziende in questione hanno tutto l’interesse e volontà di migliorare le criticità. Un percorso migliorativo in questi anni è stato affrontato: se remiamo nella stessa direzione, senza polemiche e col rispetto di tutte le parti, possiamo davvero portare a un miglioramento concreto”.

Intanto il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Andrea Fiasconaro ha scritto al Pirellone. “La produzione del pannello truciolare è tra le principali cause di emissione di formaldeide e attualmente le aziende che lo producono, nel territorio mantovano, sono in fase di rinnovo della Autorizzazione Integrata Ambientale e della Valutazione di impatto Ambientale. Le aziende coinvolte riguardano i siti produttivi di Viadana, Pomponesco, Sustinente e Borgovirgilio. Mi sono attivato, dunque, per chiedere informazioni a Regione Lombardia circa lo stato di avanzamento di queste procedure di autorizzazione. Purtroppo questo procedimento sta andando avanti a rilento”.

“Ritengo sia importante accelerare – aggiunge Fiasconaro – e proseguire con le valutazioni ambientali in merito a queste aziende. In questo modo si potrà avviare anche una fase di consultazioni con gli enti locali, i cittadini, le associazioni e così via. Inoltre, alla luce dei risultati contenuti nell’aggiornamento dello studio epidemiologico Viadana III, sarà importante includere anche questi aspetti nelle valutazioni d’impatto ambientale. Lo studio, infatti, coinvolge le aziende che producono pannello truciolare, in particolare nel comune di Viadana. Mi auguro, quindi, che in seguito ai miei vari solleciti Regione Lombardia e la provincia di Mantova accelerino le procedure di valutazione nell’ottica di una maggiore tutela, sia dal punto di vista ambientale che sanitario”.

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