Lotta al Covid, si corre veloce
Vaccinazioni anche in vacanza
Così facendo non è escluso che da metà maggio possa partire quella che viene definita campagna massiva. Una volta messi in sicurezza gli over 65 si aprirà la “fase in parallelo” pensata dal commissario Figliuolo e tra il 15 e il 20 maggio la campagna potrebbe quindi subire una ulteriore accelerazione.
L’Italia corre veloce con le vaccinazioni e si augura di poter raggiungere l’immunità di gregge al 60% per fine luglio e all’80% entro settembre, un risultato basato sulle proiezioni di questi ultimi giorni, quando l’impennata nelle somministrazioni ha toccato le 500mila al giorno, rispettando il programma del commissario Figliuolo. Anche le dosi vengono consegnate negli hub con cadenza settimanale rispettando il timing delle forniture.
Così facendo non è escluso che da metà maggio possa partire quella che viene definita campagna massiva. Una volta messi in sicurezza gli over 65 si aprirà la “fase in parallelo” pensata dal commissario Figliuolo e tra il 15 e il 20 maggio la campagna potrebbe quindi subire una ulteriore accelerazione.
Si comincerà con i lavoratori e l’apertura di nuovi punti vaccinali nelle grandi aziende, in contemporanea proseguiranno le somministrazioni agli over 60 rimasti e prenderà l’avvio la copertura della fascia 55-59 anni. Le adesioni per la fascia 50-54 anni si apriranno in Lombardia attorno al 17 maggio, con uno scostamento tra prenotazione e somministrazione intorno ai 20-25 giorni. A scalare le prenotazioni successive, a fine maggio le adesioni per la fascia 45-49 anni, entro i primi 10 giorni di luglio la fascia compresa tra i 40 e i 44 anni.
“Dopo gli over 65 vaccineremo i più giovani in vacanza e nelle scuole”: ad annunciarlo è Francesco Figliuolo, commissario straordinario all’emergenza Covid in un’intervista a Repubblica. Guardando all’estate, il generale ha spiegato che sta pensando a luoghi dove poter vaccinare i giovani: “pensiamo di utilizzare strutture presso centri montani o estivi. Tutti siamo stati giovani, e sappiamo che i giovani a volte si sentono onnipotenti e pensano ‘tanto non lo prendo’. Ma così possono colpire congiunti più anziani. Saremo proattivi, vedremo come strutturare questo piano, ma lo faremo”.
“Non posso dire che domani riusciremo a fare un milione di vaccini, ma intanto sono sicuro che la macchina possa salire molto più su dei 500 mila – prosegue nell’intervista al quotidiano nazionale – Non dobbiamo fare scorte, ma veleggiare tra l′88 e il 92% di dosi utilizzate rispetto alle consegne”. “In Italia c’è tutto” ribadisce “grazie a Speranza abbiamo accordi con i medici di famiglia. Hanno aderito 30mila, con 10 fiale al giorno siamo a 300 mila. Poi ci sono 10 mila farmacie. E 60 mila dosi le possono fare i dentisti”.
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