Arcigay verso il primo Pride
cittadino: appuntamento nel 2022
"Oggi l’impegno prioritario è per l’approvazione della legge contro l’omotransfobia, il ddl Zan, approvato dalla Camera dei Deputati nel novembre dello scorso anno ed ora in attesa di essere discusso al Senato”.
Cremona si prepara al suo primo Pride, che si svolgerà nel 2022, pandemia permettendo. Ad annunciarlo è il circolo Arcigay Cremona ‘La Rocca’, dopo l’assemblea ordinaria del comitato territoriale, svoltasi giovedì sera. Nel corso della riunione si è tenuta l’approvazione del bilancio consuntivo per il 2020 e di quello preventivo per il 2021. Dopo l’introduzione del presidente, Lorenzo Lupoli di Casalmaggiore, è stato il turno di Lorenza Tizzi, che nel ruolo di tesoriera ha illustrato i bilanci prima dell’approvazione.
L’assemblea è stata anche un’occasione per fare un bilancio politico di metà mandato, durante il quale Lupoli ha ringraziato le volontarie e i volontari che anche quest’anno, così difficile, hanno dato un contributo prezioso per la realizzazione di attività, eventi, iniziative e progetti che Arcigay Cremona continua a portare avanti per la comunità LGBT del territorio.
Un bilancio positivo perché, nonostante le difficoltà di un anno così critico e per certi versi drammatico, l’associazione ha retto ed è pronta a ripartire con le attività in presenza, non appena sarà possibile farlo, nel pieno rispetto delle norme, in sicurezza” ha detto Lupoli. Inoltre già dalle prossime settimane saremo impegnati, insieme al Comitato Cremona Pride, nel percorso che porterà alla realizzazione del primo Pride cittadino. L’auspicio di tutte e tutti noi è che possa avvenire nel 2022, ma è ancora presto per poter fare previsioni in merito”.
Le conclusioni dei lavori assembleari sono state affidate a Gabriele Piazzoni, segretario generale di Arcigay, che ha ribadito “l’importanza del radicamento sui territori per l’Associazione lgbti che dai primi anni ’80 è impegnata in battaglie storiche per l’estensione dei diritti civili e sociali, la difesa della laicità delle istituzioni e la promozione di una cultura delle differenze. Oggi l’impegno prioritario è per l’approvazione della legge contro l’omotransfobia, il ddl Zan, approvato dalla Camera dei Deputati nel novembre dello scorso anno ed ora in attesa di essere discusso al Senato”.
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