Arte

Il Museo Diotti rinasce tra
digitalizzazione e nuovi percorsi

Un Museo riallestito quasi per intero, con un percorso più fruibile, 500 didascalie realizzate ex novo e il contributo che arriva anche dalla tecnologia grazie al finanziamento del Gal Terre del Po con totem multimediali e 65 QR-Code per i visitatori. GUARDA IL SERVIZIO TG DI CREMONA 1 E LE INTERVISTE INTEGRALI

Riaprirà da venerdì 30 aprile e lo farà con una veste completamente nuova, il Museo Diotti di Casalmaggiore. Un Museo riallestito quasi per intero, con un percorso più fruibile, 500 didascalie realizzate ex novo e il contributo che arriva anche dalla tecnologia grazie al finanziamento del Gal Terre del Po con totem multimediali e 65 QR-Code per i visitatori.

Assieme a Walter Rosa, curatore, anche la responsabile del settore Cultura del comune casalese Roberta Ronda è stata in prima fila nel riallestimento, che prevede anche la voce narrante dello stesso Giuseppe Diotti, uno dei più grandi autori dell’Ottocento lombardo interpretato da Armando Chitolina, pronto ad accogliere i visitatori in quella che un tempo era la sua casa-atelier.

Spiccano lo spazio del pittore casalese Tino Aroldi, le recenti donazioni di Piero Del Giudice, il percorso arricchito con le opere di Brunivo Buttarelli, Giorgio Tentolini e il compianto Mario Pozzan, la collezione di Mail Art negli arredi della storica Farmacia di Casalmaggiore, il video del salvataggio del disegno “La Mansuetudine” di Luigi Quarenghi del 1940, recuperato miracolosamente da Lucia Tarantola e soprattutto l’opera più imponente, “La Corte di Ludovico il Moro”, in prestito per 5 anni, in una cornice più idonea. Per la soddisfazione dell’assessore alla Cultura Marco Micolo.

Di seguito ecco le principali novità nel dettaglio:
Diotti in persona ti accoglie nella sua casa
La riapertura del Museo consente finalmente di vedere i risultati di un progetto finanziato nel 2020 dal GAL Terre del Po che ha consentito di dotare il Museo di alcune attrezzature multimediali in grado di coinvolgere il pubblico attraverso una modalità innovativa e coinvolgente: il protagonista è Giuseppe Diotti che, attraverso alcuni brevi video introduttivi e una serie di schede di approfondimento, racconta la sua vita e la sua arte, nel contesto della città di Casalmaggiore fra Settecento e Ottocento. Il progetto scientifico è stato curato da Roberta Ronda e Valter Rosa, mentre la Cooperativa GECO di Pavia ha gestito la parte tecnica. La voce di Diotti è di Armando Chitolina.

Una nuova ambientazione per la “Corte di Ludovico il Moro”
Il grande e scenografico dipinto di Giuseppe Diotti in cui compaiono i personaggi delle arti e della cultura, a partire da Leonardo da Vinci, che frequentavano la Corte milanese alla fine del Quattrocento, viene ora presentato in una nuova collocazione che consente di esaltarne l’imponenza e la profusione di pregevoli dettagli nei costumi, nelle fisionomie, nell’ambientazione. Il trasferimento al primo piano è stato realizzato nell’ambito di una più ampia revisione dell’allestimento del Museo ed ha potuto essere realizzato grazie al rinnovo del deposito concesso dal Comune di Lodi, proprietario dell’opera.

Il Novecento protagonista del rinnovato percorso museale
Sono state allestita una nuova sezione dedicata al realismo “critico” della seconda metà del Novecento, con autori locali che dialogano con alcuni grandi protagonisti dell’arte milanese e lombarda impegnata nell’azione di denuncia delle problematiche dell’inurbamento, della solitudine umana, della guerra. Molte delle opere qui esposte provengono dal recente lascito dal giornalista e critico casalasco Piero del Giudice, oltre che dalle collezioni del sociologo Danilo Montaldi e degli intellettuali cremonesi Fiameni e Coppiardi, pervenute in dono al Museo negli ultimi anni. Nell’allestimento un rilievo significativo è stato riservato alla fotografia, attingendo all’Archivio della Biblioteca Civica, mentre sul fronte contemporaneo abbiamo arricchito il percorso con alcune nuove opere in deposito di Brunivo Buttarelli, Giorgio Tentolini e Mario Pozzan.

La collezione di Mail Art trova spazio nell’antica Farmacia
Fra le collezioni che il nuovo allestimento ci consente di esporre, c’è il fondo di arte postale che il Museo ha acquisito nel 2015 grazie ad una donazione di Ruggero Maggi costituito da alcune centinaia di cartoline dedicate in prevalenza a Casalmaggiore e al Museo Diotti e pervenute da mailartisti di tutto il mondo. Una parte significativa del fondo ha trovato posto negli armadi della Farmacia storica ricostruita in una sala del primo piano, in un singolare connubio con le raccolte museali di arte antica, fra cui alcune opere e pregevoli oggetti donati da Marisa Fontana.

I materiali dell’atelier di Tino Aroldi recentemente donati al Museo
La recente donazione al Museo dell’archivio del pittore Tino Aroldi ha compreso anche alcuni materiali dell’atelier (cavalletti, tavolozze, colori e oggettistica varia) che sono stati collocati nella stessa zona del Museo in cui sono esposti i dipinti dell’artista casalasco. Anche in questo caso si tratta di un’acquisizione che si colloca nel solco di uno dei filoni più originali e affascinanti del nostro Museo, rappresentata dalla ricostruzione di alcuni atelier d’artista.

Il salvataggio della Mansuetudine di Luigi Quarenghi in anteprima
Dopo aver seguito l’impegnativa operazione di salvaguardia di un grande disegno realizzato da un allievo del Diotti a Roma alla metà degli anni ’40 dell’Ottocento e fortemente danneggiato da un’improvvisa infiltrazione d’acqua, il Museo espone ora in anteprima il disegno restaurato da Lucia Tarantola, sotto la direzione della Soprintendenza di Mantova. Oltre alla visione ravvicinata dell’opera, normalmente esposta nella Sala Consiliare del Comune di Casalmaggiore, è possibile ripercorrere passo per passo il complesso restauro attraverso un video appositamente realizzato dal Museo per quest’occasione.

Tante informazioni sulle opere grazie ai QR-code (anche in inglese)
Il riallestimento ha riguardato anche gli apparati informativi, col completo rifacimento delle circa 500 didascalie a corredo delle opere esposte. 65 di queste vengono inoltre “raccontate” ai visitatori attraverso schede dettagliate che possono essere consultate direttamente sul proprio smart-phone attraverso un sistema di QR-code. Le descrizioni sono disponibili anche in lingua inglese. Bilingue è anche la guida breve su supporto cartaceo che viene messa gratuitamente a disposizione dei visitatori e che illustra, sala per sala, il percorso museale.

GUARDA LE INTERVISTE INTEGRALI A ROSA, MICOLO E RONDA

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Giovanni Gardani

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