Economia

Danni da gelo: ultimi giorni
per presentare segnalazioni

Colpiti duramente anche meloni e angurie, soprattutto nella zona di Sermide, che assomma 9 segnalazioni per un totale di 170.000 euro. Nella stessa area anche 60.000 euro di danni sul mais. Nel viadanese si contano poi 21.000 euro di danni sulle ciliegie e 20.000 sulle albicocche.

Ultimi giorni disponibili per inviare le segnalazioni dei danni relativi alle gelate dello scorso 7 aprile, che hanno messo a dura prova le colture, compromettendo in alcuni casi intere coltivazioni già in campo.

Il termine infatti è fissato per il prossimo 27 aprile, in attesa di possibili indennizzi da parte dello Stato. E nel frattempo la conta, relativa ai produttori di Confagricoltura Mantova,ha superato abbondantemente i due milioni di euro, toccando quota 2.473.700 euro, ma la cifra è destinata a salire ancora nei prossimi giorni, con quota 3 milioni di euro che potrebbe facilmente essere raggiunta.

Il danno più rilevante arriva per ora dalla zona del Destra Secchia, con una decina di segnalazioni per le pere e la vite dal valore di 1.102.000 euro. Vera e propria mazzata anche per i kiwi, con la zona di Roverbella-Marmirolo flagellata sia per quelli a polpa verde (6 segnalazioni per 285.000 euro di danni) che per quelli a polpa gialla (200.000 euro di danno in un impianto).

Problemi per i kiwi verdi anche nell’Alto Mantovano (7 segnalazioni per 215.000 euro) e nella zona di Roncoferraro-Sustinente (120.000 euro di danni per tre segnalazioni).

Colpiti duramente anche meloni e angurie, soprattutto nella zona di Sermide, che assomma 9 segnalazioni per un totale di 170.000 euro. Nella stessa area anche 60.000 euro di danni sul mais. Nel viadanese si contano poi 21.000 euro di danni sulle ciliegie e 20.000 sulle albicocche.

“Ricordiamo a tutti gli associati l’importanza delle segnalazioni danni – spiega l’ufficio tecnico di Confagricoltura Mantova – unico strumento tramite il quale Regione Lombardia può presentare al Ministero istanza di calamità naturale. A questa raccomandazione si aggiunge anche quella, sempre valida, di ricorrere alla copertura assicurativa delle colture, per tutelarsi al meglio contro queste avversità climatiche”.

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