Alessia Minotti: "Da Cappellari
solo superata retorica politica"
"Non abbiamo bisogno, specialmente in questo delicato momento storico, di sterile propaganda politica “pro partito”, bensì di lavorare in favore di un territorio che risulta già, per sua conformazione storica, frammentato e carente di servizi alla persona". GUARDA IL SERVIZIO TG DI CREMONA 1
Non sono piaciute, ad Alessia Minotti, le parole di Alessandra Cappellari. E non è piaciuta la tardiva presa di posizione del sindaco di Viadana Nicola Cavatorta che ha atteso di ‘andare a traino’ di altri sindaci d’area prima di darsi da fare. E soprattutto tre linee al posto di due sono nulla per un comune, come quello di Viadana, che dovrebbe fare da riferimento ed invece si trova con il 16,57% di aventi diritto al vaccino al momento vaccinati e di questi solo 1254 (su un target di 16603 abitanti) già al secondo vaccino. Colpevolmente indietro. E’ un messaggio duro il suo.
“Leggendo in questi giorni le notizie locali – spiega – da consigliere del Comune di Viadana, desidererei ricevere chiarimenti su alcune questioni. Come mai solo dopo un periodo così lungo e prezioso per cercare di salvaguardare la salute dei nostri cittadini tramite la possibilità di vaccinarli, solamente ora ci si è accorti che la nostra sede vaccinale Avis di Viadana va potenziata e potenziata? Come mai solo in questi giorni l’attenta e laboriosa, territorialmente parlando, Consigliera regionale Alessandra Cappellari ha ritenuto opportuno chiedere al Direttore Generale welfare di Regione Lombardia Giovanni Pavesi di potenziare la sede vaccinale Avis con una linea in più? Va tenuto conto di come, fino a pochi giorni fa , la sede Avis di Viadana era solo – spoke – ed eseguiva poche vaccinazioni ai soli soggetti fragili con la dichiarata intenzione di chiuderla, concentrando tutta la nostra cittadinanza su Mantova o Casalmaggiore o Castel Goffredo o Gonzaga.
Cosa è successo e a cosa si deve tutto questo interessamento della Consigliera Regionale del carroccio a difesa e sostegno anche della dirigenza dell’Asst di Mantova a riguardo di Viadana? Ritengo si sia iniziato a sentire il peso dell’inadeguatezza e la totale mancanza di una chiara visione territoriale quando, da diversi giorni, due Sindaci dell’ambito Oglio Po Casalasco Viadanese hanno iniziato a mettere in risalto la problematica inerente al lento processo vaccinale ed alle difficoltà di prenotazione e di accesso agli hub lontani.
Con rammarico devo constatare che il Sindaco di Viadana non ha messo in campo le energie necessarie per agevolare i propri cittadini, sollevando le questioni importanti nelle tempistiche necessarie in questo periodo di perdurante emergenza pandemica. Il nostro Sindaco si è attaccato solo in coda, a vicenda migliorata, con un evitabile – teatrino – di protagonismo. Una sorta di ricostruzione fittizia che gli ha adagiato sulle spalle un mantello da supereroe, costante ed efficace, battagliero e risolutivo, quando in realtà la faccia l’avevano già messa altri, sostenuti da un territorio, popolato da persone che non cadono più in questi tentativi politico-partitici di poco interesse.
Alla Consigliera regionale Cappellari faccio notare come, questo tanto evocato successo dell’ampliamento (con una linea vaccinale in più su Viadana) sia ancora altamente insufficiente per le necessità del nostro territorio, composto dai 10 comuni mantovani appartenenti all’ambito Oglio Po fra i quali ricordo Sabbioneta, che attualmente ne fa da baricentro.
Ad oggi Viadana ha vaccinato il 16.57% degli aventi diritto, dei quali 2751 prime dosi, 1254 secondi dosi su un target di 16.603 abitanti: un ritmo colpevolmente lento che va a discapito non sicuramente di un sistema politico territoriale che fa acqua da tutte le parti, non sicuramente delle Asst di Mantova e di Cremona e nemmeno dell’Ats Val Padana, bensì a discapito dei NOSTRI CITTADINI CHE ANCORA OGGI LOTTANO CONTRO IL COVID e ne pagano oltretutto le conseguenze economiche.
Per quanto riguarda il discorso che la Consigliera Cappellari sostiene, sul fatto che il territorio mantovano dell’Oglio Po abbia necessità di essere parte integrante della Asst di Mantova e non appendice di quella di Cremona, io personalmente rispondo come, considerando che alle Asst spetta il compito di erogare le prestazioni sanitarie e socio sanitarie in sinergia con gli ospedali che confluiranno nelle Aziende stesse, sia dell’ATS il compito di garantire il Governo della rete sanitaria e sociosanitaria nel proprio ambito territoriale, favorendo l’integrazione della rete di erogazione con la rete sociale del territorio, stipulare contratti con i soggetti erogatori pubblici e privati accreditati del territorio di competenza garantendo il raggiungimento degli obiettivi previsti nel Piano Sociosanitario Integrato Lombardo.
Ritengo che, anche i 10 comuni del territorio mantovano da lei considerati siano sotto la stessa Ats Valpadana, supportati da un piano di zona di ambito casalasco viadanese, che non è piu ambito sperimentale ma stabilizzato da una delibera regionale che forse qualcuno ha dimenticato di leggere.
Non abbiamo bisogno, specialmente in questo delicato momento storico, di sterile propaganda politica “pro partito”, bensì di lavorare in favore di un territorio che risulta già, per sua conformazione storica, frammentato e carente di servizi alla persona“.
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