Cronaca

Lucia Ronda, 107 anni e quella
passione per il disegno mai sopita

Una figura, alla quale vanno i nostri auguri di buon compleanno, che Casalmaggiore non intende dimenticare, anche ora che gli anni della vecchiaia l’hanno portata lontano dal suo Casalasco. “E dal suo fiume Po, che ama tantissimo” ricorda Sbolzani. Non è un caso che la provincia di Pavia e la nostra abbiamo in comune proprio il Grande Fiume…

Nella foto Lucia Ronda dopo avere sconfitto il Covid l'anno scorso

Un nuovo traguardo per Lucia Ronda, una figura che ha segnato la cultura di Casalmaggiore e del Casalasco e che da qualche tempo vive nella casa di riposo che la ospita nel pavese, per la precisione “La Risaia” di Marcignago. Lucia compie oggi la splendida età di 107 anni ed è ancora lucidissima. Di lei avevamo parlato nei mesi scorsi quando era riuscita a sconfiggere il Covid, seconda persona più anziana d’Italia nel periodo in cui il virus imperversava, colpendo soprattutto i meno giovani, a farcela.

Lucia è nata a Casalmaggiore il 22 aprile 1914, si è trasferita a Teramo dopo il matrimonio, celebrato in età piuttosto avanzata e non ha avuto figli. A prendersi cura di lei sono il nipote Paolo Beduschi, che vive nel pavese, oltre ai due nipoti ancora residenti a Casalmaggiore, Paolo Zani e Carlo Beduschi. Sulla sua esistenza straordinaria, entrata in contatto anche con Cardinal Giovanni Battista Montini prima che divenisse Papa Paolo VI, abbiamo scritto un articolo lo scorso anno e lo linkiamo a fondo pagina.

Oggi però il ritratto di Lucia spetta a uno dei suoi allievi migliori, che si è poi fatto strada nel mondo del design industriale e creativo, ossia Franco Sbolzani di Rivarolo del Re. “Una persona straordinaria, anche se questo aggettivo non rende abbastanza l’idea – spiega Sbolzani -. La professoressa Lucia mi ha seguito quando avevo 14 anni e, lavorando già in bottega, due volte la settimana avevo la possibilità di svolgere l’apprendistato. Una volta, infatti, il sistema scolastico e lavorativo era molto integrato. Le lezioni erano a Casalmaggiore, dove io andavo in bicicletta, sopra a dove oggi sorge il Museo del Bijou. Ma dato che gli insegnamenti di Lucia Ronda mi appassionavano, io spesso la domenica andavo a casa sua a prendere una lezione supplementare. Aveva una grande pazienza: spesso sua madre la avvertiva che c’era pronta la minestra, ma lei si faceva richiamare anche 5-6 volte prima di andare. Era infatti completamente immersa nell’insegnamento, che più che un mestiere era per lei una vocazione. E non ha mai voluto nemmeno una lira, nonostante io mi fossi offerto di pagare per quelle lezioni extra”.

Sbolzani ha fatto tesoro di quegli incontri. “Quando andavo a scuola, spesso ero io a insegnare la prospettiva agli altri, magari anche agli insegnanti. Non ero bravo in molte materia, ma nel disegno eccellevo proprio grazie ai suoi insegnamenti. Quando sono andato a trovare Lucia nella casa di riposo pavese quattro anni fa, mi ha guardato e ha studiato le mie mani: e ancora mi ripeteva come disegnare un corpo e un volto in modo proporzionato, come se quel particolare istinto educativo e pedagogico non se ne fosse mai andato. Ricordo che mi ha detto: “Ho avuto tanti studenti, non tutti li ricordo, ma Sbolzani sì, è un nome che mi è rimasto impresso”. E’ stata una soddisfazione”.

Una figura, alla quale vanno i nostri auguri di buon compleanno, che Casalmaggiore non intende dimenticare, anche ora che gli anni della vecchiaia l’hanno portata lontano dal suo Casalasco. “E dal suo fiume Po, che ama tantissimo” ricorda Sbolzani. Non è un caso che la provincia di Pavia e la nostra abbiamo in comune proprio il Grande Fiume…

Giovanni Gardani

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