MAB Po Grande Unesco,
parola d'ordine fare sistema
Tutti d’accordo sul fatto che sia necessario, oggi più che mai, fare sistema con una serie di azioni utili che riducano l’impatto sociale ed economico post pandemico
Verso il piano d’azione della Riserva MaB PoGrande Unesco, a conclusione dei recenti Laboratori Territoriali che si sono tenuti nel mese di Marzo, sono stati oltre 140 i rappresentanti di istituzioni, enti, associazioni e portatori di interesse che operano sul Grande Fiume che si sono incontrati, in modalità telematica, per la plenaria conclusiva dalla quale sono emerse importanti novità che porteranno ad azioni concrete nei territori.
Tutti d’accordo sul fatto che sia necessario, oggi più che mai, fare sistema con una serie di azioni utili che riducano l’impatto sociale ed economico post pandemico. Per rilanciare l’economia anche nel territorio del medio Po, ma con una mission chiara il rispetto e il miglioramento dell’ambiente in cui viviamo. Un’area di quasi 3 mila chilometri quadrati, che abbraccia Emilia Romagna, Lombardia e Veneto, coinvolgendo 85 Comuni.
Nell’evidenziare il grande lavoro di monitoraggio effettuato fino ad ora da tutti i soggetti coinvolti, il Segretario Generale dell’Autorità Distrettuale del fiume Po Meuccio Berselli ha rimarcato che, anche durante l’ultima Borsa Internazionale del Turismo, sono emerse numerose richieste da parte di viaggiatori interessati a conoscere l’ambiente del fiume con le sue peculiarità, i suoi borghi, le sue unicità architettoniche ed ambientali e le sue eccellenze enogastronomiche. “Stiamo costruendo un piano d’azione audace, con una progettualità che mai prima d’ora si era visto sul Grande Fiume. Abbiamo un capitale fisico, naturale, sociale e culturale non indifferente. È necessario però investire, con l’aiuto di tutti i portatori d’interesse, pubblici e privati, sui collegamenti legati alla navigazione interna e alle ciclovie, sul food e sull’ospitalità, oltre che sul nostro straordinario patrimonio culturale ed ambientale. Unire il fiume per unire i territori deve essere il nostro obiettivo comune e la condivisione e sostegno fin qui avuti è segno tangibile di una partenza straordinaria”.
Col sogno, neanche tanto velato, come ammesso dallo stesso Berselli, di portare tutto il fiume a diventare potenziale area MaB ma del tutto fruibile. Alcuni progetti concreti stanno già prendendo forma. Tra questi lo sviluppo della navigabilità interna anche attraverso la creazione di servizi di traghetto che possano portare i visitatori a spostarsi tra le due sponde del fiume, sviluppando in particolare gli itinerari ciclabili (per conoscere il fiume sia dalle sue sponde che dal suo alveo); la creazione di una cabina di regia che coordini e promuova tutti gli eventi in un grande mosaico che si svolgeranno negli 85 Comuni coinvolti; la promozione degli alberghi diffusi sfruttando e recuperando cascine, case coloniche ed edifici rurali. In programma, grazie anche alla collaborazione dell’associazione castelli del Ducato di Parma, Piacenza e Pontremoli, la creazione di un progetto turistico che coinvolga i 35 Castelli del Po, presenti lungo la fascia fluviale che va da Pavia a Rovigo; lo sviluppo del “Progetto Cave” che unisca, attraverso un’adeguata rete di sentieri, undici cave reggiane e la creazione di una rete dedicata ai musei e alle biblioteche del Po.
Tutti progetti che, nel corso della plenaria conclusiva, moderata dal Responsabile delle Relazioni Istituzionali dell’Autorità Distrettuale Andrea Gavazzoli e introdotta dai componenti della Segreteria Tecnica del MaB PoGrande, hanno trovato il consenso e il sostegno degli Assessori Regionali Barbara Lori (Regione Emilia Romagna) e Cristiano Corazzari (Regione Veneto) oltre che del dirigente della Regione Lombardia Diego Terruzzi. Le Regioni, al fianco degli Enti locali, delle associazioni e dei portatori d’interesse, stanno già lavorando a strategie comuni. Tra queste, quella di arrivare ad avere, quanto prima, norme e regole comuni su entrambe le sponde del fiume.
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