Politica

Viadana, antimafia, opposizione:
"Presidenza, Democrazia svilita"

"Non vi è nulla da contestare a Donatella Panizzi in termini di requisiti personali, vi è però l'impressione che la maggioranza utilizzi la Presidenza della Commissione Antimafia per proteggere equilibri interni"

Non si placa la polemica per la nomina di Donatella Panizzi alla presidenza della Commissione Antimafia coi soli voti dei compagni di cordata. La minoranza non ha partecipato al voto ed ha diffuso ieri un durissimo comunicato in cui parla di ‘svilimento della democrazia’, di occupazione di spazi di potere. Uno strappo profondo, difficile da riemarginare.

Questa amministrazione – hanno sottolineato ieri Fabrizia Zaffanella (Lista Io Cambio), Silvio Perteghella (Viadana Democratica), Adriano Saccani (Uniti per Viadana) e Alessia Minotti (Viadana Davvero) – impacciata in ogni decisione, incapace di affrontare i problemi con lungimiranza, è efficace solo quando si tratta di occupare tutti gli spazi di potere, ritenendo che tale sia la Presidenza di una commissione di controllo e garanzia, qual è la commissione Consiliare Antimafia per il contrasto alla corruzione e la promozione della cultura della legalità.

In sostanza, quello che è un organo di controllo e garanzia si è trasformato in un posto da offrire in termini di soddisfazione, alla consigliera Donatella Panizzi eletta ieri sera Presidente della Commissione col voto della sola maggioranza.

Eppure vi sono regole in vigore da oltre 20 anni (art. 44 Testo Unico enti locali) che impone di attribuire alla minoranza la presidenza di commissioni consiliari, aventi funzione di controllo o garanzia, lo stesso regolamento del nostro Comune conferma tale regola, senza dimenticare che per prassi consolidata il Consiglio comunale di Viadana ha sempre rispettato questa regola.

Niente da fare; leggi, regolamenti, prassi consolidate, buon senso, rispetto degli equilibri su cui si mantiene una democrazia, tutto al macero, pur di mettersi un distintivo sul petto!

“La democrazia non è la legge della maggioranza, ma la protezione della minoranza”, ha scritto Camus; in altri termini, la minoranza – opposizione deve avere la possibilità di esercitare il proprio ruolo, secondo le regole dell’avvicendamento democratico, dell’alternanza, della trasparenza.

Non riconoscerlo è stato un grave vulnus: per tale motivo i 5 membri della Commissione Antimafia si sono rifiutati di partecipare al voto e sono usciti dall’aula consigliare, lasciando che i tre membri della maggioranza votassero il loro candidato, scelto prima ancora che cominciassero i lavori della Commissione.

Non vi è nulla da contestare a Donatella Panizzi in termini di requisiti personali, vi è però l’impressione che la maggioranza utilizzi la Presidenza della Commissione Antimafia per proteggere equilibri interni, per promesse fatte e non mantenute nella distribuzione degli incarichi o per scelte sin qui adottate che non nascono da un reale processo di condivisione all’interno della maggioranza.

Una conclusione debolissima senza prospettiva e che annulla il dialogo e la condivisione“.

redazione@oglioponews.it

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