Vaccino ai pazienti fragili: preso
d'assalto il centralino Ats
Già 6mila le telefonate ricevute da quando il servizio è stato attivato, a fine marzo.
Sono circa 6500 i pazienti fragili in provincia di Cremona, 16mila in Ats Valpadana: persone che hanno diritto a ricevere il vaccino in via prioritaria, e che ora hanno una nuova figura di riferimento, il vax manager, recentemente istituito da Regione Lombardia (numero verde: 800436692, attivo dal lunedì al venerdì, dalle 9 alle 13 e dalle 14.30 alle 17; indirizzo mail dedicato: fragilita.vaccino@ats-valpadana.it).
Per il nostro territorio ricopre questo ruolo la dottoressa Maria Cristina Coppi, che fin dai primi giorni si è trovata a dover gestire un flusso di chiamate incredibile: come spiega la dottoressa Carolina Maffezzoni, direttore socio-sanitario di Ats ValPadana, “da quando abbiamo iniziato, a fine marzo, abbiamo già ricevuto oltre 6mila chiamate, con un picco di 1.800 nella giornata di lunedì, oltre a una media di 200-250 mail quotidiane”. Cinque sono le linee telefoniche attivate da Ats, e altre due o tre ne verranno aggiunte in questi giorni, per gestire l’incredibile mole di lavoro.
D’altro canto la situazione in queste settimane è stata particolarmente caotica anche a causa dei problemi che molti pazienti hanno avuto nel prenotare il vaccino, in quanto non rientravano negli elenchi dell’Inps. A questo proposito Ats Valpadana ha reagito provvedendo a verificare l’effettivo diritto ad essere vaccinati con la priorità e inserendoli nelle liste.
“Il Vax manager della fragilità vuole garantire un supporto dedicato alle persone estremamente fragili e ai disabili gravi” spiega ancora la dottoressa Maffezzoni. La dottoressa Coppi è operativa da fine marzo, ed è supportata da altri 4 operatori con cui condivide un numero verde che sfocia in cinque linee telefoniche. “Fin da subito le richieste dei cittadini sono state tantissime. Ci sono molte aspettative da parte di questa fascia di popolazione, che chiede con con una certa ansia quando sarà il loro momento”.
Le richieste che arrivano ai call center sono le più svariate: “dalla necessità di supporto alla richiesta di come fare a prenotarsi, fino ad altre questioni di profilo sanitario. Molti hanno voluto sapere qual sia il vaccino più adeguato per le malattie rare, altri come programmare la prenotazione dl vaccino nei giorni di intervallo tra una chemioterapie a l’altra. Non sono mancate altre richieste più strane: C’è chi ha chiesto di poter scegliere il tipo di vaccino e di poterlo prenotare telefonicamente”.
Naturalmente anche Ats ha dovuto far fronte alle difficolàt, che si sono riscontrate fin da subito, nella prenotazione del vaccino da parte di molte persone rientranti nelle categorie di disabili ed estremamente fragili, ma non presenti negli elenchi dell’Inps: “Ci siamo resi conto che gli elenchi ricevuti dall’Inps non erano completi, e da subito abbiamo cercato di rispondere alle esigenze di queste persone. Le cose si stanno sistemando giorno per giorno, e la situazione sta rientrando verso la normalizzazione” continua il direttore socio-sanitario.
“Ora inoltre i disabili gravi e quelli certificati ai sensi dell’art 3 comma 3 della legge 104 che non riescono ad accedere alla lista delle prenotazioni potranno accedere chiamando un numero dedicato del call center che Regione Lombardia ha messo a disposizione (800894545). Dovranno fornire tessera sanitaria, codice fiscale, generalità, la categoria di disabilità riconosciuta e un numero di cellulare. Dopo aver fornito i dati dovranno attendere 24-48 ore per potersi prenotare”.
In ogni caso nella categoria delle persone fragili una parte è stata già vaccinata: si tratta di quelle persone che beneficiano di servizi residenziali o semiresidenziali, o che frequentano i centri diurni per disabili. “In alcune situazioni abbiamo dovuto rinviare il vaccino, perché in struttura si erano verificati focolai di contagio in tempi recenti, e si deve attendere un certo tempo dalla negativizzazione prima di poter procedere. Per il resto sulle Css cremonesi abbiamo raggiuto pressoché il 100% (69 ospiti su 78).
Nelle Rsd invece su 626 ospiti ne abbiamo vaccinati 619. Sui servizi diurni l’andamento è lo stesso. Manca invece la fascia degli estremamente vulnerabili che sono seguiti da centri specialistici, i quali dovrebbero essere i riferimenti per la vaccinazione, cosa che non sempre accade, soprattutto quando il centro è fuorio Ats o addirittura in un’altra Regione” conclude Maffezzoni.
Laura Bosio